Regia di Gregor Schnitzler vedi scheda film
Un film scattante e datato 2001, il tempo non lo ha scalfito di un solo fotogramma, un cinema tedesco di autore, ma efficace che prende una linea divertente da commedia, aggiungendo ironia e satira. Sei amici dal passato compromettente a causa delle loro scelte anarcoidi, sono costretti a ritrovarsi dopo qualche anno; solo alcuni hanno conservato idee del genere, altri vivono una vita integrata e vissuta in maniera totale, avendo in pieno messo da parte il passato, ormai archiviato come goliardia. Il fatto che due compagni conservavano i filmati dei loro misfatti e che la polizia sequestrandoli mette a repentaglio le esistenze ormai tranquille della maggioranza, il gruppo si rincontra confrontando i vari destini e le varie scelte, naturalmente gli attriti vengono fuori, i perdoni stentano ad arrivare, ma il fine è lo stesso per tutti, i filmati devono essere distrutti, ed un accordo è necessario. La convivenza è forzata, ma via via ognuno si adegua alla situazione, con qualche frizzo e qualche malumore, la vita presente si deve confrontare con il passato e i legacci che avvolgono la vita di alcuni; escluso due di loro che hanno resistito, e che ancora hanno uno spirito incontaminato, e che hanno tenuto , infondo, la fiaccola accesa fino ad ora, e piano piano l’incendio riprenderà il suo corso, dato che il motto era: Cosa Fare In Caso di Incendio? Fare Bruciare, il gruppo, con qualche resistenza, lo recupererà . La polizia ha in mano la situazione, ma l’anarchia degli interventi estemporanei determina un mutilamento continuo fino al finale effervescente, dove il poliziotto più accanito e determinato getta la spugna volentieri, lasciandoli scappare, forse, apprezzando una scelta di vita che si consacra ad una libertà, non solo interiore, da vivere. Il film porge benissimo tutti i concetti che aveva impostato, con leggerezza e sprint narrativo perfetto, accoppiandolo con un commento musicale non qualsiasi, un girato vorticoso ed un montaggio che asseconda la storia perfettamente. Insomma la regia si porta obbligatoriamente quel filo rosso anarchico che incide in tutto il suo operato. Il passato non è trascorso inutilmente, il presente mortificante viene sconfitto, con questa esperienza obbligata, ma che ha ripristinato e stanato la vecchia anima anarchica che ha ridato il senso della vita in tutto il gruppo, ormai arrivato alla deriva con i rispettivi destini segnati.
un'ottima idea di proporre un tema drammatico nella maniera leggera, ma efficace
ottima regia ed idea di cinema
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