Regia di Radley Metzger vedi scheda film
Un raffinato precursore dell'emancipazione femminile, declinata in tendenza lesbo, diretto con garbo e interpretato da una affascinante e sensuale protagonista. Una bella storia d'amore, che supera le barriere del misero pregiudizio.
Leslie (Anne Arthur) è sempre più turbata dal libertino comportamento del suo ragazzo Logan (Charlie Hickman). Questi infatti intrattiene, non troppo velatamente, una relazione extraconiugale con Agnes (Karin Field). Durante un party tenuto dall'amica artista Irena (Sabrina Koch), Leslie fa la conoscenze di un pittore, cedendo subito alle sue avances. Dopo una notte d'amore, l'uomo però l'abbandona, partendo lontano per lavoro. È l'ennesima delusione che spinge Leslie sul baratro della depressione. Finché le attenzioni di Irene, donna attratta dalle femmine, finisce per condurla verso una diversa esperienza carnale. Idea, quella di un rapporto omosessuale, già accarezzato, ideato, desiderato da Leslie in svariati contesti: al party, quando una ragazza al tavolo da gioco ha perso le mutande, quando ha notato una modella nuda ritratta dal pittore e in discoteca, affascinata da una disinibita ballerina.
"Tutti andiamo incontro al nostro destino, prima o poi." (Irena, pochi istanti prima di infilarsi nel letto di Leslie)
Leggero erotico diretto da Radley Metzger e caratterizzato da un tema osèe (siamo a metà anni '60!) pur se affrontato implicitamente e mediante l'uso di donne carismatiche e particolarmente aggraziate. Erotismo sotteso e morboso, magnetico quasi. Girando in uno splendido bianco e nero, Metzger può contare sulla bella sceneggiatura opera di Peter Fernandez che lentamente, con inevitabile destinazione lesbo, tratta la delicata tematica con tatto e sensibilità. Bravissima l'affascinante Anne Arthur, in grado di trasmettere "a pelle" la sensazione da lei provata nella (graduale) scoperta di una tendenza sessuale per l'epoca difficilissima da accettare. The alley cats è un intenso dramma dai risvolti sensuali, dove a raccontare per davvero la psicologia della turbata protagonista sono gli sguardi incrociati, intensificati da occhi magnetici, alternati ad espressioni di visi che valgono più di mille parole; sguardi, pose, posture e tic rivelatori (il mordersi le labbra), accompagnati da gesti soavi, teneri e di una finezza che può appartenere solo e soltanto all'universo femminile.
“Non è sempre il rifiuto a farsi oggetto che porta la donna all'omosessualità; la maggior parte delle lesbiche cerca al contrario di impadronirsi dei tesori della propria femminilità.” (Simone De Beauvoir)
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