Regia di Mikael Salomon vedi scheda film
L' armageddon secondo Mikael Salomon è l' ennesimo virus che trasforma l' essere umano in una bestia rabbiosa ed ovviamente assetata di sangue. La civiltà finisce, i sopravvissuti regrediscono allo stato primitivo cacciando per le foreste seminudi e raggruppandosi in villaggi mandati avanti da anziani ottusi e superstiziosi. La parabola discendente sembra non avere fine e quando tutto sembra ormai perduto ecco che spunta fuori un possibile antidoto al morbo creato da quello che potrebbe essere l' ultimo uomo acculturato sulla faccia della terra. La morale sulla conoscenza che salva il mondo è tanto nobile quanto abusata e facilmente soggetta a retorica ; Salomon condisce poi il tutto con valori evergreen come famiglia, sacrificio ed amore seguendo le vicissitudini di diversi personaggi secondari che ruotano attorno a quelle del potenziale salvatore ma nessuno di questi ha lo spessore necessario per destare il benchè minimo interesse od emozione. L'ambizione di voler essere qualcosa di più di un onesto prodotto di serie b traspare e Salomon ce la mette tutta per arricchire quello che è un soggetto piuttosto banale utilizzando addiritttura effetti visivi nelle ambientazioni e quantità massicce di make-up per le sue creature ma il ritmo è blando, lo sviluppo scontato ed il cast decisamente poco carismatico. Inutile la presenza di uno spento Sean Bean che con questo "The lost future" aggiunge alla sua filmografia l' ennesimo titolo insignificante da almeno sei anni a questa parte.
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