Regia di Daniele Vicari vedi scheda film
Una pagina nera della recente storia d'Italia. A conclusione del G8 di Genova del 2001, immediatamente dopo le devastazioni in città e la triste fine di Carlo Giuliani, molti manifestanti, attivisti e semplici personaggi - italiani e stranieri - interessati all'evento vanno a dormire nella scuola Diaz, ove la polizia fa irruzione e picchia brutalmente gli occupanti, trasportandoli poi in caserma ove saranno sottoposti ad ulteriori torture fisiche e psicologiche. Il film ricostruisce i fatti antecendenti, concomitanti ed immediatamente successivi all'evento, così come plausibilmente verificatisi, senza scendere ulteriormente nei dettagli della vicenda, che ad oggi presenta molti lati oscuri. Mette in luce, però, alcuni aspetti acclarati. L'irruzione fu infatti giustificata dal rinvenimento di armi improprie e bottiglie incendiarie, utilizzate poi come prove, ma fabbricate ad arte; all'interno, inoltre, non vi erano i "black block", gli anarchici resisi responsabili delle devastazioni dei giorni precedenti. Il regista descrive con efficacia il contesto entro il quale si sono svolti i fatti. La polizia sembra infatti sotto shock per i disordini, che hanno il sapore di uno smacco. Dirigenti e quadri agiscono in modo contraddittorio e confusionario, la truppa è frustrata ed ha "sete" di vendetta. Solo alcuni capiscono la reale portata degli eventi e tentano di arginare la foga degli agenti operanti, ma non riescono. Ne fanno le spese molti manifestanti pacifici, sottoposti a vessazioni per le quali lo Stato Italiano sta ancora pagando in termini economici e d'immagine. Il film non ha protagonisti specifici, ma segue le storie di singoli personaggi, alcuni poliziotti, altri attivisti, altri ancora personaggi collegati al G8 ma presenti nella scuola solo per dormire. Il regista mostra nel dettaglio le violenze perpetrate, ponendo particolare cura a mostrare, nella seconda parte del film, quelle psicologiche. Valida la ricostruzione dell'ambiente, con divise della polizia - mancano però i carabinieri; vestiti, strumenti tecnologici e veicoli dell'epoca. Un buon film drammatico, non esaustivo ma coraggioso nell'affrontare un argomento ancora dibattuto e in grado di dividere l'opinione pubblica
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