Regia di Daniele Vicari vedi scheda film
Un film potente nella sua inenarrabilita' che non lascia spazio all'immaginazione,un crogiuolo di verita' e mezze verita' che rimangono sospese nel vuoto di uomini in divisa che dovrebbero rappresentare lo stato ma di fatto annullano lo stato.Viene da chiedersi quale puo' essere la molla di tanta inaudita violenza perpetrata da uomini che sono padri di famiglia e portatori di giustizia.Il regista Vicari dimostra con questo film di saperci fare con tematiche sociali scomode,il suo è da considerare un film d'impegno di quelli che inevitabilmente fanno discutere,forse difetta un po di faziosita' nello snodo centrale dell'opera, con le forze dell'ordine rappresentati come degli aguzzini nazisti,ma non bisogna dargli torto per questo,la storia è purtroppo quella che è,di un "potere" distopico che azzera ogni distanza fisica e morale,l'uomo diventa in questo caso un oggetto su cui scaricare la tensione accumulata senza ne ma o pero'....non vorrei entrare in merito su quanto realmente accaduto,ma perche' non approfondire la psicologia di alcuni personaggi? perche' non cercare almeno di capire o spiegare il motivo di tanta ferocia? personalmente ritengo ingiustificabile e ripugnante l'atteggiamento della "celere"ma noi siamo semplici spettatori di un orrendo gioco social-politico e non sappiamo dietro tanta barbarie se c'e' stato un ordine superiore oppure si è trattato di un orrendo sfogo brutale scatenato da una situazione stremante....è una domanda che sorge spontanea,certamente le scene del film tolgono il fiato e ricordano per molti versi un triste ventennio di cui l'italia non si è mai liberata totalmente e questo è ineluttabile....ma le carte e i documenti processuali parlano chiaro "la macelleria messicana" c'e' stata,nonostante gli insabbiamenti,le calunnie e gli sporchi giochi di chi ci governa.Diaz racconta tutto cio' in modo duro senza fare sconti a nessuno,è giusto che sia cosi' alla fine, perche' non c'e' forma piu' orrenda di prevaricazione che è quella di abusare di un potere o di una divisa che magari nasconde infinite frustrazioni, il cinema ha comunque il dovere di raccontare le cose nel loro insieme e Diaz sottopone noi spettatori ad una sorta di test etico su come nel G8 di Genova la violenza ha chiamato altra violenza.......e nessuno ha ancora pagato per questo sia da una parte che dall'altra....
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta