Regia di Daniele Vicari vedi scheda film
Di azzoppate verità, di diritti sospesi, sin stuprati
Ore liete della quieta notte depredate del loro candido fine
Nubi tetre: dal dolce cullar sbucano vili omuncoli armati
Tonfa educativi ed esaltazione a trasfigurarli in belve ferine.
Come lupi in branco s’affamano di tenebre e di terrore
Là! un altro, è del nero blocco. O forse no. A chi importa?
E non fermiamoci, sono colpevoli, non mente l’odore.
Arti che roteano, membra frantumate, abusi d’ogni sorta.
No, non lavate questo sangue: ha una storia, e va raccontata
Uomini e donne, occhi impauriti, violentate tutte le libertà
Prendete quell’Alma, non è nessuno. Poverina, è addolorata!
Toglietele i vestiti, via! Che giri su se stessa. Ah, che beltà!
Han consumato il pasto, le bestie, e sgombrato il “manufatto”
Io sono un eroe: m’han preso a coltellate, ‘sti luridi terroristi
Spettri mansueti or sono … di sangue gliene abbiamo estratto!
Bombe molotov e ostilità, l’ha detto il presidente ai giornalisti
Le prove del misfatto velate dalla cupa coltre della ragion di stato …
Opportuno il film ché certi ricordi duran il batter d’ali d’un volatile
Ovvie le denuncie, sincera l’urgenza. Peccato manchi un po’ di fiato
Dubbioso il passo, esangue la regia: l’effetto rischia di essere labile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta