Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
«Ci vuole scienza, ci vuol costanza ad invecchiare senza maturità». Parole di Francesco Guccini che ben si adattano a questo sequel così riuscito da risultare migliore del film che l’ha preceduto: Immaturi. Il viaggio, scusate il gioco di parole, è infatti un’opera più matura di quella che un anno fa sfondò il muro dei 15 milioni di euro. Sarà che l’esame di maturità l’hanno passato tutti, non solo i protagonisti, e c’è anche il coraggio di far respirare di più alcune storie. Così l’accoppiata Caprioli/Kessisoglu ci conquista con una vicenda sentimentale inedita, sublimata in una malattia bastarda e in un corteggiamento virtuale, mentre Memphis e Bova - quest’ultimo sempre più efficace come commediante - si scoprono ottima coppia comica nel cercare di sfuggire alle loro tentazioni. Promossa anche Ambra Angiolini che, dopo Ficarra e Picone, insiste sul genere leggero/sentimentale con una consapevolezza dei suoi mezzi e del suo talento che le permette di occupare di nuovo il ruolo scomodo di chi deve far (sor)ridere rimanendo serio. Sopra la sufficienza anche Bizzarri, solito dj playboy con finta famiglia come uscita d’emergenza da storie soffocanti, Luisa Ranieri, un po’ rigida ma efficace, e Barbora Bobulova, tenera e bella. E con una classe così, serviva solo un professore che sapesse valorizzare le caratteristiche dei propri alunni. Paolo Genovese, tra Roma e (soprattutto) Paros, ci riesce alla perfezione, non negandosi nulla: dramma e melodramma, comicità e malinconia, sentimentalismo ed erotismo (Ambra “sorpresa” a cena da Luca e Paolo ce la ricorderemo a lungo, così come Rocío Muñoz che scimmiotta la Theron in una vecchia, mitica, pubblicità). Lo fa con un equilibrio di scrittura e una sensibilità che vorremmo vedere in una sfida più ardita di questa e che qui gli consente di tenere vive anche le storie collaterali - quella dell’affascinante Francesca Valtorta come quella del grandissimo Maurizio Mattioli, straordinario - prendendosi una pausa, forse, solo con le meno riuscite, e infatti appena accennate, legate alla “rompiscatole” Lucia Ocone e al “marito perfetto” Luca Zingaretti. Un film nobilmente commerciale, Immaturi. Il viaggio, che sa essere popolare senza perdere in qualità. In medio stat virtus.
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