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Nanny la governante

Regia di Seth Holt vedi scheda film

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La recensione su Nanny la governante

di Donapinto
8 stelle

Nanny (Bette Davis) e' una matura donna che lavora da molti anni come governante presso i Fane, una borghese e agiata famiglia londinese. E' come una di famiglia e tutti la stimano e la rispettano, tranne il piccolo Joey, di 10 anni, che ha passato gli ultimi due in una struttura psichiatrica per bambini.                                                                                                                                                           Psico-dramma a tinte molto fosche prodotto dalla britannica Hammer che mette momentaneamente da parte castelli, vampiri e ammazzavampiri. NANNY LA GOVERNANTE cerca di sfruttare il successo di titoli come CHE FINE HA FATTO BABY JANE e PIANO... PIANO DOLCE CARLOTTA mettendo su un raffinato e gelido thriller psicologico, che come nelle due pellicole dirette da Robert Aldrich, vede nuovamente come protagonista Bette Davis in un personaggio perverso e malato, ma che alla fine arriva a suscitare quasi compassione, e che l'attrice americana interpreta con superba bravura senza il rischio di ripetersi. Atmosfere che in parte mi ricordano anche un film dello stesso anno, e cioè REPULSION. Nella pellicola di Polanski, uno dei protagonisti era l'appartamento che portava alla paranoia e alla follia la bella Catherine Deneuve. Anche l'appartamento del film diretto da Seth Holt, trasmette, nonostante l'eleganza, una fredda e sinistra atmosfera, resa ancor più malata dalla lugubre fotografia in bianco e nero. Veramente ottimo il resto del cast: di grande bravura e spontaneità il piccolo William Dix nel ruolo di Joey, scontroso e perennemente imbronciato.Impeccabili anche Wendy Craig, madre fragile e insicura che si fa imboccare dalla governante che lei ancora chiama "tata", e Jill Bennet, nella parte della zia di Joey. Perfetto anche il quadro veramente poco rassicurante di una famiglia borghese e altolocata, a cui sembra non mancare niente, materialmente parlando, ma assolutamente priva di quei valori e affetti elementari di cui necessita un bambino. Verso la fine c'è spazio anche per una critica a sfondo sociale, tanto breve, quanto lucida ed efficace.

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