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Ti ho cercata in tutti i necrologi

Regia di Giancarlo Giannini vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Ti ho cercata in tutti i necrologi

di alan smithee
2 stelle

Spiace sparare a zero su uno degli attori italiani più noti ed apprezzati sulla scena internazionale, timbro meraviglioso prestato agli attori hollywoodiani più celebri che spesso ne ammettono la evidente superiorità rispetto al loro; personaggio che meglio di ogni altro incarna ancora oggi l'italiano povero dentro oltre che fuori, logorato da rabbie incolmabili e da fobie che lo rendono un fuggiasco approfittatore sempre teso ad arricchirsi con l'inganno e il compromesso più subdolo.
Tuttavia in questa sua seconda avventura registica, quasi tre decenni dopo il non certo più esaltante Ternosecco, Giannini torna dietro la macchina da presa con un racconto sbrindellato ed abbozzato, compromesso già in termini di sceneggiatura da un pastrocchio di avvenimenti che sembrano essere scritti (parola grossa) dal clan di fedeli collaboratori di Renzo Martinelli tanto risulta pasticciata la storia. Pasticciata e confusa anche se magari molto sentita, senza mai la capacità di decidere se virare al noir (poteva essere interessante rimanere nei paraggi della caccia ossessiva al bersaglio umano che vende se stesso per lucro e/o disperazione, per quanto già tutto visto e rivisto in un film dell'est interessante e nel suo non malvagio remake americano) o rimanere nei tratti più italianeggianti del grottesco, dello sporco-brutto-e-cattivo italiano all'estero che così bene sa rendere il nostro attore. E non bastano certo alcune (poche) felici intuizioni o atteggiamenti come quando il protagonista si consola e placa la sua ira ingoiando fiotti di panna direttamente dalla bomboletta spray per salvare qualcosa; non bastano riprese ambiziose sulla Monument Valley con vedute mozzafiato, più balorde situazioni notturne in loco col protagonista coperto da una strampalata tuta da coniglio; non si riesce a salvare più nulla di uno sfacelo demoralizzante, e quel finale con la volpe che insegue i due conigli nel prato virtuale di un computer non ci fa nemmeno più sorridere per il buffo incedere dei tre animali: si esce dal cinema choccati ed interdetti, e soprattutto dispiaciuti per l'attore davvero grande, ma da troppo tempo sprecato in prodotti che non lo meritano e non lo valorizzano.

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