Regia di Dwight H. Little vedi scheda film
C'è poco da fare, se c'è da tornare con la mente ai "picchiaduro" abusati in sala giochi, be', io sono della generazione Street Fighter (il secondo capitolo per la precisione). Dei vari Dead Or Alive, Mortal Kombat e Tekken vari non so granché se non che si sviluppavano sullo stesso elementare concetto di base. Un torneo di combattimenti uno contro uno in cui ci si scanna all' ultimo sangue. Per quanto si tenti di arricchire la trama con sottotesti apocalittici e moraline destrorse, anche i relativi adattamenti cinematografici rimangono di una semplicità imbarazzante e comunque sempre incentrati essenzialmente sull'azione e sulle coreografie marziali. "Tekken" dello specialista Dwight H. Little è uno degli ultimi arrivati in ordine cronologico ma non si scomoda ad osare alternative di messa in scena o espedienti narrativi meno dozzinali rispetto al prodotto medio del filone. Il fulcro rimane il combattimento e nonostante il ritmo risulti discretamente sostenuto, la prevedibilità gioca un ruolo determinante e la lotta per la sopravvivenza finisce troppo presto col venire a noia.
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