Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Lodevole e imprevedibile (per l'epoca) iniziativa dei fratelli Vanzina che dimostrano di avere un interesse per il giallo e lo spionistico, dopo aver sfornato comici popolari. Negli anni successivi cercheranno di riproporre l'operazione, sfornando, tra gli altri, Sotto il Vestito Niente che deve il suo titolo a una battuta presente in questo film.
Il linguaggio registico, un po' fumettistico (per alcune inquadrature), è quello del thriller argentiano, sebbene gli omicidi non godano dell'impronta onirica tipica dello specialista del genere. La storia (degli stessi fratelli Vanzina), invece, è più vicina allo spionistico e prende un abbrivio interessante non riuscendo a mantenere la giusta verosimiglianza nel prosieguo. Lo sviluppo è mediocre, in quanto la narrazione prende sviluppi del tutto inverosimili, con banalità enormi su cui è difficile sorvolare (tipo un assassino professionista che non si accorge di aver pugnalato un cadavere di un uomo invece che il corpo vivo di una donna). Sbavature anche nei dialoghi.
Resta comunque apprezzabile la regia di Carlo Vanzina (buona) e la sua capacità di scandire i giusti ritmi. Notevole Carole Bouquet nei panni della protagonista Mystére, una prostituta d'alto bordo che se la spassa con l'ispettore di turno (Philip Coccioletti). Girandola di volti noti del cinema bis, da Janet Agren a John Steiner (nel suo solito ruolo del killer), passando per Gabriele Tinti e Duilio Del Prete. Particina (comparsata) anche per Stefano Davanzati (lo Speroni de L'Allenatore nel Pallone).
Molto buona la fotografia di Beppe Maccari, discreta la colonna sonora firmata Trovajoli.
Da segnalare l'inseguimento automobilistico sulle sponde del Tevere e l'ottimo prologo che rimanda all'omicidio di JFK. Incasso superiore al miliardo di lire, Sotto il Vestito Niente ne incasserà quasi il doppio.
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