Regia di William A. Wellman vedi scheda film
'Prigionieri del cielo' di William A. Wellman è un film riuscito a metà: è un tentativo di coniugare il genere catastrofico con alcuni elementi che appartengono al mélo, ma in entrambi i casi ho delle riserve.
Mentre la prima parte, in cui vengono descritte le psicologie dei vari personaggi, sia dell'equipaggio sia dei passeggeri, sconta parecchie banalità e schematismi nell'alternanza di figure positive e negative - il pilota d'esperienza contrapposto al giovane, la coppia di mezz'età in crisi, la donna di bell'aspetto che ha paura d'invecchiare, un pescatore bonario che vuole riabbracciare la sua famiglia, un industriale che pensa solo ai suoi affari - e risulta irrimediabilmente prolissa, la seconda - pur con qualche riserva a livello di realismo, dato che mi pare francamente impossibile per un aereo in volo poter aprire un portellone e gettare i bagagli per alleggerire il peso, senza che succeda nulla di irreparabile - scorre liscia fino alla catartica conclusione e Wellman, nonostante l'uso del cinemascope tolga il senso di claustrofobia, riesce nell'intento almeno di creare una discreta dose di suspense.
Sarà l'abitudine nel vederlo in sella a un cavallo e alle prese con indiani, ma John Wayne nei panni del pilota che salva tutti dal disastro lo trovo un po' spaesato, mentre migliori sono le prove di caratteristi come Robert Stack (un altro pilota), John Qualen (il pescatore) e, tra le donne, Jan Sterling e Claire Trevor, indimenticabile nel ruolo di Dallas, partner del Duca in 'Ombre rosse'.
Un film 'apripista' di un genere ma non certo tra i più belli.
Voto: 6.
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