Regia di Stefano Sollima vedi scheda film
Eccessi di entusiasmo, a mio avviso, fin troppo marcati per questo discreto film.
Stefano Sollima, figlio d'arte del talentuoso Sergio (mago soprattutto nello spaghetti western), porta in scena con indubbio talento un film accattivante fin dal titolo (tradotto Tutti i Poliziotti sono Bastardi) ma non perfetto nella sua concezione di fondo.
La sceneggiatura infatti non è circolare, ma si propone di proporre uno spaccato di un gruppo di celerini alle prese con i fatti della nostra più recente storia. Ne deriva un ottimo lavoro di caratterizzazione dei personaggi e soprattutto ne emerge il fortissimo rapporto di fratellanza tra colleghi.
Sollima e i suoi sceneggiatori però si abbandonano anche allo stereotipo comune del celerino, ovvero quello di un uomo frustrato che scarica sui delinquenti le proprie insoddisfazioni, così come a quello della xenofobia verso gli extracomunitari. A quest'ultimo riguardo sono fin troppo forti le squadriglie punitive che vedono gli stessi poliziotti fuori servizio protagonisti.
Messaggi forti, di facile presa verso una certa tipologia di pubblico, ma fondamentalmente ingiusti e scorretti (a mio avviso) verso chi svolge una professione tanto difficile e scomoda.
L'epilogo poi non è una vera e propria chiusura del cerchio, ma una sorta di interruzione improvvisa quasi a voler lasciare sospese future "avventure", soluzione che lascia un po' con l'amaro in bocca.
Ciò detto si registrano ottimi interpretazioni, una fotografia sufficiente (troppo fredda e cupa per i miei gusti) e un gran bel montaggio. Bellissimo, sotto quest'ultimo profilo, il prologo. Anche nell'occasione, Sollima propone un poliziotto in borghese che infrange le regole del codice della strada sfrecciando e urlando come un pazzo (grande Favino nelle sue espressioni) davanti a una serie di semafori rossi. Colpo di genio del montatore il fermo immagine sul cazzotto di Favino a un arrestato con immediato innesco della colonna sonora. Un passaggio alla Tarantino.
Luci e ombre, ma con un bel ritmo e buone interpretazioni. Voto: 6.5
Grande come sempre!
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