Amanda (Laura Morante) ha sviluppato col tempo un rapporto conflittuale con gli uomini, in particolare con il proprio compagno, che puntualmente dimentica quali siano i suoi gusti e le sue esigenze. La sua migliore amica è Florence (Isabelle Carré), il cui marito, un analista, sostiene che Amanda sia affetta da androfobia, una nevrosi che la spinge a compromettere i rapporti che ha con gli uomini che le interessano. La relazione con l'eterno fidanzato si deteriora, a causa della sua insensibilità, e nel frattempo la protagonista stringe un forte legame con Antoine (Pascal Elbé), un collega di Florence che lei suppone erroneamente sia gay. La situazione si fa sempre più ingarbugliata, tra incomprensioni ed equivoci.
Il film
Il piglio iniziale della pellicola non è incoraggiante, poi il ritmo si normalizza e la vicenda diventa tutto sommato interessante. Ma la carne al fuoco non è molta, e nella seconda metà del film si avverte una certa stanchezza, amplificata da qualche incongruenza e qualche scelta opinabile. La narrazione si trascina un po' e comincia a boccheggiare, buon per lo spettatore che la durata del film sia limitata. L'impianto del soggetto non è male, ma mancano acuti sia nella sceneggiatura che nel cast, e sebbene non si ravvisi nulla di decisamente negativo, non si resta colpiti nemmeno da scene che strappino l'applauso. La prova degli attori è sufficiente, montaggio, scenografie, fotografia sono nella norma, da sottolineare il significativo apporto della musica di Nicola Piovani, nulla di geniale ma decisamente piacevole.
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