Regia di Laura Morante vedi scheda film
Esordio alla regia per la nostra Laura Morante qui assai più vicina per stile e metodi alla commedia francese che a quella nostrana (e questo di per se non sarebbe nemmeno un male), d’altronde anche la produzione batte bandiera transalpina, peccato che i toni non ci mettano molto per apparire stanchi e ripetitivi nonostante non si possa negare che la regista abbia studiato prima di cimentarsi in questa sua prima “impresa” dietro l’obiettivo.
Amanda (Laura Morante) non riesce a costruire una relazione d’amore seria, o meglio quando questa sta per diventare tale trova sempre (futili) pretesti per mandarla a rotoli.
La sera di capodanno, grazie alla collega Florence (Isabelle Carrè), conosce Antoine (Pascal Elbè) e credendolo gay, sentendosi quindi al sicuro da ogni sorta di possibile impegno, s’invaghisce di lui.
Ma Antoine non è affatto gay, s’innamora di lei, ma, visti i precedenti, ha paura che dicendole la verità tutto finisca.
Non manca un gradevole respiro europeo (e non solo visto che il personaggio di Amanda con i suoi comportamenti sembra, con tutti i distingui del caso, la controparte femminile di Woody Allen) all’opera di Laura Morante, ma nonostante l’atmosfera sia fin dal principio promettente il film si accartoccia su se stesso e soprattutto su un personaggio principale troppo predominante sul resto.
E soprattutto lo è dando sfogo ad isterismi omnipresenti, una scontentezza totale che finisce col divenire pratica metodica e che alla lunga (anche se poi il film è decisamente corto) stanca anche perché vi sono pochi altri appigli a cui aggrapparsi.
Certo non si può negare al film di essere comunque un esemplare di commedia romantica sofisticata, scandita da (classici) misunderstanding, con alcune scene ben orchestrate, ed anche formalmente eleganti, che toccano tasti emotivi diversi (qualche risata scatta sincera), ma alla fine mancano variazioni significative e tutto assume il sapore di preconfezionato alla fonte.
Insomma rimane una pellicola più scolastica che altro, che annovera tanti riferimenti tra le sue fila (alla Morante in questo senso va dato atto di essersi documentata in più direzioni), ma poi l’insieme non trova sufficienti sbocchi per poter risultare riuscito nonostante l’impegno profuso appaia evidente.
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