Regia di Maurizio Casagrande vedi scheda film
Inseguito da un'ex-fidanzata pasticciona e distruttiva, il concierge Maurizio Cardella fatica a riprendersi fisicamente e psicologicamente da un incidente stradale. Tra insonnia, problemi sul lavoro e uno strano sibilo che continua a perseguitarlo, l'incontro con un'affascinante chiropratica potrebbe costituire la svolta definitiva della sua vita.
Per il suo esordio alla regia, Maurizio Casagrande scrive, dirige e interpreta un curioso ibrido, che inizia come uno scoppiettante film comico, per poi trasformarsi in una (invero fiacca e noiosa) commedia romantica e infine sorprendere con un inquietante colpo di scena che costringe a rileggere tutta la storia in un senso completamente diverso. In questo modo, il più grosso limite di Una Donna per la Vita consiste proprio nell'essere solo una lunghissima beffa, una sorta di antefatto preparatorio al suddetto finale. La pellicola è comunque ben interpretata: Casagrande è bravo, anche se probabilmente più funzionale al ruolo di spalla o di caratterista che a quello di protagonista; adeguati Sabrina Impacciatore e i tanti volti di contorno (Neri Marcoré, Paola Lavini, Roberto Calabrese, Giobbe Covatta, Vincenzo Salemme, Biagio Izzo, Lisa Fusco, Stefano Sarcinelli, Alena Seredova, Pino Insegno, Maurizio Mattioli, Simona Marchini), tra i quali spicca la particina assegnata ad Antonio, padre del regista e storico attore nella compagnia di Eduardo De Filippo.
Uno scherzo beffardo e non completamente riuscito: 5/10.
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