Regia di Roberto D'Agostino vedi scheda film
Biecamente misogino e senza alcuna traccia di ironia, è il film che sancisce esordio e cacciata di D'Agostino nel cinema. Viene da dire 'per fortuna', dato lo squallore cui arriva questa pellicola, che riassume in sè - forse suo unico 'pregio' - tutto ciò che sono stati gli anni '80: volgarità, eccentricità, luoghi comuni ed un'approssimazione di fondo che guida lo svolgimento della storia, nonchè le prestazioni non sempre professionali degli attori. Che la Grimaldi sia oscena a vedersi (in ogni accezione) non è novità, mentre per la Guerritore un po' dispiace; frecciatina doppia contro Sgarbi e Tinto Brass. Bruttarello tendente al brutto oggettivo.
Produttori, registi, direttori di casting e persino un onorevole: cosa e chi non è disposta a fare (farsi) un'intraprendente ragazza pur di entrare nel mondo della televisione?
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