Regia di Jan Svankmajer vedi scheda film
Tre diversi cortometraggi che, formando un quadro complesso della materia e della forma dell'essere umano attraverso diverse tipologie di interazione sociale, modalità o "dimensioni" di dialogo, costituiscono una delle migliori opere del regista genio Jan Svankmajer.
1. Dialogo esaustivo / infinito
Il primo corto, ispirato ai lavori di Giuseppe Arcimboldo, descrive attraverso un volto formato da cibo, uno da ferraglia e uno da cartoleria la terra come unica sostanza illimitata e primordiale. Le tre teste, quando si incontrano, cominciano a divorarsi e a distruggersi tra loro, cercando ognuna di prevalere sull'altra. Questo loro apparentemente infinito "circolo di demolizione" si dilunga finché tutte e tre si riducono a fango.
Tramite questa specie di morra cinese, Svankmajer vuol fare riflettere sull'inutilità della veemenza perché tutto fa parte del tutto ed ogni cosa, infondo, è costituita da terra. Inutile scontrarsi se si è tutti uguali e destinati ad esserlo per l'eternità, la violenza è soltanto una sorta di involuzione.
2. Dialogo appassionato
Il secondo corto descrive il rapporto carnale come generatore di vita, vita che non sempre però viene accettata dai suoi creatori se si rivela inaspettata o anormale. L'egoismo e la mancanza di giudizio portano l'animo umano incline all'odio e alla distruzione della sua forma. Svankmajer ci invita a riflettere sulla psiche umana che, se priva di logos, appare governata dal cinismo e dalla rabbia. L'abbandonarsi al piacere per poi non curarsi delle possibili conseguenze è un atto di estrema immaturità e irresponsabilità.
3. Dialogo estenuante
Nel terzo e ultimo corto, Svankmajer descrive le discussioni che, se prive di rispetto dell'opinione altrui, inevitabilmente sfociano in un collasso totale di entrambe le parti. Non c'è dialogo se non c'è interazione tra le diverse fazioni. Un'ottima satira sul sistema sociale e politico d'oggi, che ai dibattiti spesso preferisce i baccani disorganizzati.
L'uso della stop-motion in quest'opera è minuzioso e la regia è straordinaria: dinamica, a tratti volutamente confusa e, insieme al montaggio e al montaggio sonoro soprattutto, "paradossale", capace di passare da atmosfere caotiche e riflessive (1) a situazioni passionali e malinconiche (2) e finendo con azioni ironiche e tristemente divertenti (3). Un'opera completa di significati e piena di colpi di genio che solo un maestro dell'animazione come Jan Svankmajer poteva idealizzare e proporre a metà anni Ottanta.
Facilmente reperibile su YT diviso in parti o integrale. Il corto non presenta dialoghi.
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