Regia di Giorgio Amato vedi scheda film
Una ragazza è scomparsa misteriosamente dopo aver incontrato un uomo che vive solitario e di cui nessuno sa nulla. Per saperne di più, un'amica penetra in casa dell'uomo e installa delle telecamere nascoste. Nel giro di qualche giorno, però, anche lei scomparirà.
Extreme - Circuito chiuso è l'esordio cinematografico di Giorgio Amato: un horror-thriller girato a (very) low budget - seguendo la scia tracciata da The Blair witch project (Daniel Myrick, 1999) - che punta essenzialmente sulla suspence e sul raccapricciante. Indubbiamente un'opera coraggiosa da girare in Italia nel 2011 e, si può dire, parzialmente riuscita; pur essendo un totale sconosciuto e lavorando con penuria di mezzi (ma buone idee), Amato ottiene la partnership della Rai e dei Manetti Bros. Gli interpreti sono tutti professionisti, ma dal curriculum mediamente scarno: la parte del leone la fa il 'cattivo' Stefano Fregni, quello con più esperienza sul set, ma apprezzabili performance sono prodotte anche da Francesca Cuttica, Gaia Insenga e Guglielmo Favilla - anche se di tanto in tanto le battute vengono lasciate cadere malamente nel vuoto (es. la scena della ragazza russa: colpa dei dialoghi scritti qua e là con approssimazione o colpa dell'inesperto regista, che non segue i suoi attori?). Al netto delle pecche osservate, comunque perdonabili per un'opera prima (specie così peculiare), Extreme - Circuito chiuso lascia senz'altro intravedere le potenzialità di un futuro autore 'di serie A': già nel 2016 Amato dirigerà Gianmarco Tognazzi nello spumeggiante - ma meno originale - Il ministro. Tratto da un romanzo dello stesso regista, spacciato dalle didascalie di apertura e chiusura come una storia tragicamente vera. 4/10.
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