La recensione su Area 51

di alan smithee

4 stelle

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Tre amici trentenni, dopo i bagordi di una festa in un luogo isolato a casa di amici, perdono le tracce di uno tra essi, ritrovandolo più tardi in mezzo ad una strada semi deserta in stato quasi confusionale. Da quel momento, l'ossessione dell'esistenza di extraterrestri e di infiltrarsi nella leggendaria Area 51 per scoprire i segreti che il Governo, diventa l'unica occupazione del ragazzo, che finisce per coinvolgere gli altri due, oltre a Jelena, figlia di un altro teorico della cospirazione aliena, scomparso improvvisamente senza più lasciare tracce.

Con il pass sottratto ad un dipendente della zona proibita, due dei ragazzi e Jelena si intrufolano nell'area protetta, scoprendo la presenza di astronavi e fenomeni davvero incredibili sfidanti la gravità e molti altri dogmi posti alla base della nostra esistenza terrena.

Ma le informazioni che i tre si appresteranno a dettagliare con la telecamera perennemente accesa, scomoderà troppe verità e misteri che una precisa organizzazione si adopera da decenni a mantenere sotto segreto di stato.

A quel punto l'incolumità dei tre e del quarto ragazzo che li ha condotti nei pressi della base, viene messa seriamente a repentaglio, così come la possibilità d far luce su fenomeni misteriosi che da sempre, per svariate ragioni, l'autorità americana ha ritenuto di tenere entro la massima riservatezza.

Girato dall'esperto dell'inganno cinematografico costruito ad arte, ovvero da quel Oren Peli divenuto celebre col suo fortunato film a basso costo Paranormal Activity, Area 51 è un mockumentary furbissimo che tenta di ripetere la fortunata formula del suo predecessore, in parte riuscendo a catturare lo spettatore con il suo morboso, lento dispiegamento di falsi indizi e verità, scanditi qua e là tra il continuo gran parlare concitato dei protagonisti, pasticcioni e maldestri oltre ogni verosimile possibilità, qui impegnati a commettere una gaffes dietro l'altra, senza peraltro riuscire completamente a compromettere le sorti di una operazione davvero maldestra e quasi divertente nella sua goffaggine.

Certo il film, di fatto piuttosto estenuante, ha dalla sua di riuscire a attirare l'attenzione su di sé, anche quando gli indizi sono davvero pochi, e quando le verità avrebbero seriamente bisogno di essere messe in chiaro, senza ricorrere a mezzi termini o al solito finale inquietante costruito a tavolino per dire e non dire allo stesso tempo, sfruttando la ormai nota documentazione a posteriori offerta dalla ripresa cinematografica, ed espediente ormai stra-abusato dai tempi del noto, effettivamente inquietante Blair Witch Project.

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