Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Un Bergman prima maniera, purtroppo nemmeno dei migliori. La storia del giovane talentuoso ma sfortunato, alle prese con un destino maligno e irridente, è abbastanza stereotipata; anche il finale, con l'amore che sboccia e, irragionevolmente, tutto e tutti salva, lascia parecchio a desiderare. Concentrandosi piuttosto sulla costruzione narrativa e sulle interrelazioni fra i personaggi, si riesce a trovare del buono in questo lavoro. Ancora il regista utilizza soggetti altrui, ma si riconosce la sua vena pessimista (con finale fiducioso-fideista), per quanto qui sicuramente più smorzata che altrove. Opera giovanile e discutibile.
Bengt rimane cieco dopo un incidente in un'esercitazione militare. Lasciato dalla ragazza, si rifugia nella musica, ma le accademie serie lo rifiutano come pianista. Si riduce a suonare in un ristorante di infima categoria. Il riscatto però arriverà grazie all'amore per una serva, con cui si sposerà e fuggirà verso un destino migliore.
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