Regia di Barry Sonnenfeld vedi scheda film
I sequels annunciati per troppo tempo difficilmente rinverdiscono i fasti dei titoli originali,vedi "The Blues Brothers 2000" e "Fuga da Los Angeles",e,come per il più volte evocato "Ghostbusters III",anche il terzo capitolo delle avventure dei "Men in Black",rischiava di risultare un tonfo anche commerciale:in più,gli ultimi due citati hanno l'handicap di una puntata precedente piuttosto squalificante.Però,"Men in Black 3", è tutto sommato divertente,e di gran lunga migliore del numero due:anzi,a conti fatti,si conclude la visione pensando che molto del potenziale a disposizione di Barry Sonnenfeld non sia stato utilizzato a pieno regime.Perchè l'idea di spedire J,l'agente in completo nero Will Smith nel 1969,a cercare di contattare il collega K da giovane,impersonato da un Josh Brolin di impressionante aderenza al ruolo,così come caratterizzato da Tommy Lee Jones,era veramente ottima,e poteva far diventare questo terzo "MIB" un piccolo gioiello di fantacommedia,però l'occhiata al periodo in cui l'Uomo mise piede sulla Luna si limita ad una divertente scena in cui si scopre che Andy Warhol aveva qualcosa da nascondere,e benchè ben realizzata l'ambientazione,si poteva sfruttare di più l'espediente. Smith e Jones sono inversamente "necessari" l'uno all'altro,per le opposte personificazioni dei due personaggi,Brolin,come si è detto,entra agevolmente nella saga,ed Emma Thompson fa una simpatica ma breve apparizione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta