Regia di David Koepp vedi scheda film
David Koepp non è certamente un nome nuovo all’interno del mercato cinematografico americano, portano la sua firma infatti numerosi campioni d’incassi (e anche di critica) come Jurassic Park, Carlito’s Way e Mission: Impossible o i più recenti Spider-Man e Secret Window, quest’ultimo anche diretto; ecco, quando lo troviamo anche dietro la machina da presa oltre che nello script lo statunitense Koepp ha spesso regalato dei gran bei film, ma oltreoceano non sembrano pensarla allo stesso modo. Certo i flop al botteghino di quasi tutti i suoi film dovrebbero far temere il peggio, ma non è così: i suoi film vengono lentamente riscoperti in altri modi e il regista acquista quella fama che merita essere nominata accanto al suo più longevo ruolo da scrittore.
Premium Rush, letteralmente consegna prioritaria, è un film di pura azione che prende subito il via attraverso la spericolata bicicletta del protagonista (senza freni ne cambio), che di mestiere fa il corriere, per le infuocate strade di New York; quando un pacchetto preso in consegna comincia a scottare molto tra le mani di Wilee, parte una rincorsa contro il tempo e contro il traffico della città che non dorme mai. A dargli la caccia, un poliziotto tutt’altro che rispettoso e patologicamente incline a violenza e gioco d’azzardo.
Giunto alla sua quinta regia, Koepp imbastisce un film che non ha pretese gigantesche se non quella di far divertire il pubblico e regalare novanta minuti di funambolica adrenalina, facendo sembrare gli inseguimenti in bici molto più spettacolari di quanto parecchi altri film ci abbiano abituati a fare con auto e moto; la regia è vorticosa e mai disturbante, non siamo al culmine dell’originalità, ma diverte e tiene viva l’attenzione e tanto basta. Il film regge anche sulle spalle (e sui polpacci) di un bravissimo Joseph Gordon-Levitt che si cala perfettamente nei panni del biker spericolato e pazzoide, con una lucidissima visione della vita, cui risponde il poliziotto squinternato e violento di Michael Shannon, al solito della sua bravura.
Il film, inizialmente previsto anche nelle nostre sale ma drammaticamente spostato per il solo mercato home video, ha tutte le premesse per trasformarsi in un vero e proprio cult: una trama non esagerata, un duo di protagonisti formidabili a dir poco e un ritmo indiavolato dal primo all’ultimo secondo; un film senza cadute di stile o di attenzione che viaggia a velocità stratosferica verso il divertimento dello spettatore: praticamente senza freni! VOTO : 7+/10
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