La notte del 16 luglio 1942 gli ebrei parigini vengono arrestati e ammassati al Velodromo d’Hiver, prima di essere deportati nei campi di concentramento. Sara ha solo dieci anni ma, al sentore dell’arrivo della gendarmeria, rinchiude il fratello minore nell’armadio della camera da letto, promettendogli che un giorno tornerà a riabbracciarlo. Sessant’anni dopo, la giornalista di origini americane Julia, trapiantata in Francia da più di vent’anni, riceve l’incarico di realizzare un reportage sul vergognoso rastrellamento, che la conduce a un’inquietante scoperta: la casa in cui andrà ad abitare con il marito è la stessa in cui viveva proprio la famiglia di Sara. Convinta che la bimba sia sopravvissuta allo sterminio nazista, si mette sulle sue tracce, arrivando a cambiare prospettiva sulla nazione che l’ha adottata e su tutta la sua intera esistenza.
Note
Difficile essere antiretorici con la più grande tragedia del Novecento, e purtroppo la strada scelta dal regista Gilles Paquet-Brenner, quella del melodramma, è la più impervia, con un risvolto sentimentale nell’epilogo, eredità del libro, che sa fortemente di racconto rosa. Nella prima parte ci sono però anche momenti toccanti, con Sara al centro della scena, ed è intrigante l’incedere contemporaneo della vicenda, conseguenza diretta del passato a ricordare la prossimità della Storia.
Una prospettiva meno prevedibile nel trattare il tema dell'Olocausto in un film che trova nei diversi piani temporali,ed in una sorta di giallo da svelare poco alla volta,i suoi principali punti di forza
Bellissimo film. In un contesto storico anche se già vista e rivista rimane sempre toccante. Questa volta siamo a Parigi. Il racconto coinvolge maggiormente la realtà vissuta. Ottima regia e bravi attori. Da non perdere.
Il film è bellissimo. Sul raccontare e il ricordare. E i commenti negativi che leggiamo sono proprio l'atteggiamento che il film stigmatizza, cioè il non voler sapere. La Shoah c'è stata. Tutti gli europei hanno collaborato. E può succedere di nuovo.
Le due storie che si rincorrono l'un l'altra, quella del 1942 e quella dei giorni notri riescono a commuoverti e prenderti dal primo all'ultimo fotogramma.
La vicenda di fondo è nota, ma il racconto che ne emerge è tutt’altro che banale. Il contesto storico è quello recentemente trattato ne La Rafle (Vento di primavera): la deportazione di migliaia di ebrei parigini nel luglio del 1942. Ma la sorte che, in mezzo a quell’immane tragedia umana, è toccata alla piccola Sarah, è un destino crudele che continua nel tempo, collegando un passato… leggi tutto
E'curioso che dopo essere stato praticamente ignorato per tanto tempo, il rastrellamento di 13 mila ebrei avvenuto il 16 luglio del 1942 sia stato oggetto di ben due film usciti negli ultimi tempi: Vento di primavera( La Rafle di Roselyne Bosche) e questo. Impossibile igonorare pellicole che raccontano un episodio tanto doloroso, come del resto è doverosa l'attenzione per tutto quello che… leggi tutto
Sì, ma adesso si potrebbe anche far basta: qui la “memoria” sta diventando (auto)celebrazione, retorica, esibizionismo…. Già un anno fa, proprio in occasione del Giorno della Memoria (scriviamolo maiuscolo, tanto per non farci confondere coi revisionisti) usciva nelle sale italiane “Vento di Primavera”, e se almeno alla regista di quel film si poteva ascrivere il merito di aver… leggi tutto
La chiave di Sara Francia 2010 la trama: Julia Jarmond e’ una giornalista americana che vive in Francia a Parigi. Quando il marito le chiede di trasferirsi nell’appartamento dei suoi genitori scoprirà un mistero così potente che gli cambierà la vita. La recensione: La chiave di Sara (Elle s'appelait Sarah) è un film diretto da Gilles…
Scoperchiare il passato altrui,se si è un giornalista ed ancor più se si è coinvolti in qualche modo in questo passato, può avere un effetto dirompente in grado di modificare vecchie convinzioni radicate nel tempo ma anche fragili equilibri costruiti con mezze verità e la rimozione degli aspetti più crudi e tristi. E' quanto avviene a Julia, giornalista…
Parigi, 1942: durante la retata degli ebrei, prima di essere catturata insieme ai genitori, Sara fa in tempo a nascondere il fratellino dentro un armadio chiuso a chiave e gli promette di tornare presto a liberarlo. Parigi, 2009: una giornalista scopre che la famiglia del marito ha abitato per decenni in quello stesso appartamento, che adesso sta per essere ristrutturato. Davvero un bel film:…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (9) vedi tutti
La chiave di Sara e Vento di primavera sono due film necessari da vedere e non dimenticare.
leggi la recensione completa di claudio1959Si salva per l'ottima regia.
commento di gruvierazUna prospettiva meno prevedibile nel trattare il tema dell'Olocausto in un film che trova nei diversi piani temporali,ed in una sorta di giallo da svelare poco alla volta,i suoi principali punti di forza
leggi la recensione completa di galavernaLa storia è toccante e avvincente insieme: superba la Kristin Scott Thomas.
commento di BASE41Le prediche antiabortiste sono fuori luogo e le incongruenze spuntano da ogni dove.
leggi la recensione completa di IlGranCinematografoBellissimo film. In un contesto storico anche se già vista e rivista rimane sempre toccante. Questa volta siamo a Parigi. Il racconto coinvolge maggiormente la realtà vissuta. Ottima regia e bravi attori. Da non perdere.
commento di nicelady55Il film è bellissimo. Sul raccontare e il ricordare. E i commenti negativi che leggiamo sono proprio l'atteggiamento che il film stigmatizza, cioè il non voler sapere. La Shoah c'è stata. Tutti gli europei hanno collaborato. E può succedere di nuovo.
commento di ENNAHLe due storie che si rincorrono l'un l'altra, quella del 1942 e quella dei giorni notri riescono a commuoverti e prenderti dal primo all'ultimo fotogramma.
commento di qwazowskiFilm toccante e sensibile,pur trattando un tema trito e ritrito non annoia e scorre in maniera fluida.Bravissimi gli interpreti.
commento di cinema78