Regia di Juan Diego Solanas vedi scheda film
Visivamente splendido, Upside-down di Juan Solanas, ha un "gusto letterario" evidente, in bilico tra fantasy e fantascienza, con un significato di fondo tutt'altro che banale, espresso con una metafora semplice e alla portata di tutti: il parassitario mondo superiore che sfrutta le risorse di quello inferiore, rivendendo i prodotti depredati ad un costo impossibile per i suoi poveri abitanti...non è necessaria una complicata analisi per comprenderne le implicazioni. Quello che alla fine non funziona, deludendo le aspettative di un prologo ispirato, è la storia d'amore tra i due personaggi(soprattutto in vista del fatto che quello di Eden sia depresso e bidimensionale), così come il finale, che sembra affrettato, come se qualcuno avesse tagliato pezzi di quello che avrebbe dovuto trovarsi tra il momento del massimo dramma(quando gli amanti sono scoperti) e l'epilogo, di cui a mala pena recepisci tutte le implicazioni(per non parlare del fatto che ciò che rivela Eden ad Adam è inatteso e "tirato"). Difficile stabilire se la cosa sia imputabile ad un badget limitato(che magari ha reso necessario mantenere la lunghezza del film non troppo estesa) o ad una carenza di sceneggiatura. Resta il fatto che il risultato finale sia un ibrido interessante, ma che lascia insoddisfatti: bellissime scene, un'idea di base originale e riuscita, ma un'assenza di pathos genuino, di quelli che lasciano il segno.
Attori discontinui: Timothy Spall, finalmente in un ruolo che non è da viscido, è bravo e simpatico. Mentre i due protagonisti si ritrovano agli antipodi: quanto la Dunst(di solito capace) è abulica e sottotono, tanto Jim Sturges è invece appassionato e pieno di energia: lui, comunque, è davvero un gran bravo attore.
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