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Vacanze di Natale a Cortina

Regia di Neri Parenti vedi scheda film

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La recensione su Vacanze di Natale a Cortina

di supadany
6 stelle

Ultimo cinepanettone della serie “Natale a …” che col suo ritorno laddove il circolo vizioso era nato fa un po’ più di tenerezza del solito anche se non mancano le classiche incursioni di personaggi televisivi/sportivi che stridono parecchio e rovinano un po’ tutto (premesso che non si parla comunque di niente di particolare).

Vacanze di Natale a Cortina, l’avvocato Covelli (Christian De Sica) pare essere intenzionato finalmente a dedicarsi alla moglie Elena (Sabrina Ferilli) invece che alla scappatella di turno e s’impegna per recuperare i punti persi in anni di matrimonio.

L’industriale Brigatti (Ivano Marescotti) è sul posto per chiudere un importante contratto, mentre il suo autista Lando (Dario Bandiera) si mette casualmente di mezzo complicando le cose.

Altri personaggi si trovano in quel di Cortina chi per far vedere i soldi appena vinti (e quindi con uno status quo diverso), chi per non sfigurare nonostante tutto, ma la vita è una ruota che gira.

 

 

Il canovaccio è quello più o meno collaudato in vent’anni di edizioni con poche varianti (ed una qualità spesso imbarazzante), con varie vicissitudini che fanno sovrapporre diversi personaggi, classiche maschere dell’Italia peggiore.

Com’è ovvio che sia si procede a strappi, tanti piccoli siparietti, alcuni simpatici, altri puerili, altri ancora deleteri, ma nel complesso l’ho trovato un po’ più divertente rispetto ad altre edizioni (alcune va detto proprio imbarazzanti in tutto e per tutto), soprattutto la parte con Christian De Sica, per quanto le corna di mezzo nelle sue “sottostorie” si siano viste un sacco di volte, è piuttosto vivace.

Per un pezzo ho trovato simpatica anche la parte con Ricky Memphis protagonista (lui mi sta a pelle simpatico di natura), purtroppo poi tutto precipita con partecipazioni che nemmeno nella pubblicità più brutta potremmo vedere (ed accettare) come quella di Cesare Prandelli (lui mi sta simpatico, lo apprezzo soprattutto come persona, ma in un film non si può proprio vedere), di Alfonso Signorini (sigh!) e l’immancabile Simona Ventura.

Insomma il film mi ha dato da una parte la sensazione di volersi guardare (molto) alle spalle anche con una certa sincerità, ma quando va a ripescare la parte più trash riesce veramente a precipitare nell’inguardabilità più totale.

Così sarebbe con ogni probabilità più giusto attribuire al film un giudizio negativo a tutto tondo, ma in fondo, per quanto raramente abbia salvato qualche “Natale a …”, sapere che questo è l’ultimo della serie mi ha trasmesso un po’ di nostalgia, anche se qualche castroneria si poteva evitare senza troppi patemi per chiudere il cerchio con l’episodio migliore (invece così non è, seppur non di molto).

The end.

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