Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Ennesimo cinepanettone: della trama inutile dire, è la solita commedia degli equivoci, corna vere o fasulle, valzer delle coppie, il solito insomma, con meno scoregge e rutti (che sono zero), ma anche meno tette e culi (che ormai sono sottozero). C’è qualche bella battutina, soprattutto quando ci sono Dario Bandiera e Ivano Marescotti.
Due cose però disgustano oltre i limiti. Uno è il product placement, e cioè l’abitudine di mettere in bella mostra, durante il film, quelli che sono gli sponsor del film stesso. Si può fare con eleganza; oppure come qua, dove addirittura si trova l’attore che recita lo spot (nel caso della nuova Panda). Una tristezza infinita, per come il cinema italiano scenda, tocchi il fondo, e scavi.
L’altra cosa ributtante sono sicuramente le due famiglie di trogloditi protagoniste. Una, dopo una vincita televisiva, si compra vari ammennicoli, e si concede una vacanza a Cortina, ora che possono, nell’Hotel più caro. Fin qua dici, cazzi loro. No, lo fanno per essere vicini ai VIP, per stare con loro, per vederli, sciare con loro, e tutte ste troiate qua. Uno spaccato di umanità desolante, che temo possa anche corrispondere a verità. Verità angosciante, una specie di nuovo neorealismo, ma fatto con film che fanno cagare. Ma non è finita. L’altra famiglia, invece di mandarli a cagare, perché esponenti della peggiore italianità, no, si rodono, perché, loro fanno una vita normale, mentre gli altri, cavoli, stanno tra i VIP! Qua veramente si tocca il fondo dei fondi, non solo, ma parole come “fondo, ributtante, gente di merda”, devono assumere ora nuovi significati.
Uno specchio di un’umanità schifosa, aggrappata a personaggi divenuti popolari in televisione, che spesso è difficile dire chi siano, a meno di non vivere incollato alla tv (l’unico vero Vip è Prandelli, in una breve scena, poi c’è un famoso stilista, mi pare) o chissà poi perché dovrebbero essere classificati come VIP.
Il voto finale è un 3, via, salvando un paio di situazioni riuscite. Gli incassi in Italia rimangono ottimi, ma sono finiti i tempi delle vacche grasse, anche per i cinepanettoni.
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