Regia di Brad Bird vedi scheda film
Quarto capitolo delle missioni impossibili che nel corso del tempo, pur mantenendo la logica di fondo, hanno avuto sempre diversi registi in grado di dare di volta in volta un taglio personale alle diverse pellicole, manifestando le proprie prerogative.
Così dopo la (pregevole) ferocia del capitolo tre (non premiata dal botteghino), tocca adesso al transfugo dell’animazione Brad Bird metterci le mani, col risultato di implementare al massimo il versante tecnologico-spettacolare, perdendo però per strada un po’ di carattere e intrecci più significativi.
Dopo una missione finita male a Mosca, Ethan Hunt (Tom Cruise) e il suo team (Simon Pegg e Paula Patton) vengono abbandonati dall’intelligence americana e braccati dai servizi segreti russi.
Per salvare il mondo, senza dimenticarsi della loro pelle (e dell’onore), dovranno sventare un attacco nucleare, muovendosi tra Dubai e l’India alla ricerca dei codici in grado di armare un missile atomico.
Ancora una volta, una nuova missione impossibile per Tom Cruise che con questo film era un po’ all’ultima occasione per rimettersi in carreggiata dopo un discreto numero di insuccessi (sarà anche che come personaggio pubblico è tutto fuorchè un mostro di simpatia).
La sua missione si può dire riuscita, il film è spettacolare al punto giusto (ovvero parecchio), alcune novità sono piacevoli (vedi Simon Pegg, per quanto ovviamente un po’ frenato), anche se sulla storia non ci si è poi sforzati molto.
L’intrigo è piuttosto classico e non guarda certo al presente storico, le risoluzioni avvengono a volte in modo un po’ troppo forzato (va bene i salvataggi all’ultimo secondo, ma un volo di cento metri in auto è un po’ troppo) e vista la situazione (nessun appoggio esterno) si fa più fatica del solito a ricevere come valide le soluzioni e le azioni che il team della IMF compie.
Ciò non toglie che i frangenti chiave, tre (l’irruzione in incognito al Kremlino, l’elaborato scambio nel grattacielo di Dubai ed il finale nel parcheggio multipiano in India) e sparsi con equilibrio lungo il film, sono rappresentati con un brillante senso scenico, soprattutto quello sul grattacielo che tiene col fiato sospeso ed è architettato piuttosto bene, non solo quando l’agente Hunt si avventura in una impossibile scalata sui vetri, ma anche quando in due stanze si portano avanti due trattative identiche.
Così alla fine questo quarto capitolo assomiglia più al numero due che a quelli dispari (che per me rimangono i migliori della serie), però si avvale di tutto il possibile (e non) per regalare la più abbondante dose di spettacolo, offrendo gadget fuori portata ed un ritmo davvero importante che non può lasciare indifferenti gli appassionati del cinema action.
Missione riuscita.
Transfugo dall'animazione, ma si ricorda benissimo degli "incredibili" (un pò meno della leggerezza di "Ratatouille" se proprio vogliamo dirla tutta) e sul versante ritmo/tecnologia da il massimo.
Sul resto si poteva fare sicuramente un pò meglio, ma direi che come prima esperienza in un film con attori in "carne e ossa" non è niente male.
Positivo.
Ethan Hunt ce l'ha nel sangue, lui si sente invincibile per cui un personaggio come questo gli piace tremendamente.
Ed i risultati gli danno ragione.
Bravo.
Dona un pizzico di umorismo.
Un pò sacrificato, spesso sembra avere il colpo in canna, ma comunque funzionale.
E funziona.
Discreto.
Un pò sacrificato, discreto ne complesso, ma non incide più di tanto.
Bella, dinamica e presente.
Brava.
Spietata e letale.
Efficace nel suo piccolo.
Adeguato.
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