Regia di Joel Schumacher vedi scheda film
Joel Schumacher, regista ondivago, e negli ultimi dieci anni abbondanti deludente come pochi (almeno prima alternava film di diversa fattura), si dedica questa volta al thriller casalingo utilizzando stilemi visti già tantissime volte, ma il problema principale è che li usa soprattutto male, generando una confusione tanto inutile quanto controproducente.
Kyle Miller (Nicolas Cage) e sua moglie Sarah (Nicole Kidman) sono una (presunta) coppia agiata in crisi e le cose prendono una piega ancora peggiore quando una sera un manipolo di criminali irrompe in casa loro per cercare quei diamanti che il marito commercia come intermediario.
Ma le cose non vanno previsto, Kyle nasconde alcuni segreti, ma non è l’unico dato che un membro della banda conosce già Sarah da tempo.
Thriller spuntato che parte con una certa disinvoltura, ma che ben presto si rivela essere più pretestuoso che affinato.
Si entra ben presto nel vivo dell’aggressione, ma più questa si sviluppa giocando anche a carte coperte, qualche bel colpo ci sarrebbe anche, più le situazioni improbabili si sormontano (una banda allo sbando, a partire dal fatto che uno di loro, quello riconoscibile, non ha il viso coperto come dovrebbe, azioni spesso poco sensate da parte di Kyle e a volte pure di Sarah), generando una serie di accadimenti sempre meno stimolanti, tanto che ad un certo punto l’attenzione non può che scemare in “distanza” dai fatti narrati.
L’azione concitata non manca, ma la tensione, che in casi come questo dovrebbe essere alta, latita, colpa di una scarsa attenzione nella stesura dello script e di una regia più cinetica che ragionata (qualcosa si poteva tranquillamente smussare in corso d’opera viste le crepe madornali).
Anche tra gli interpreti si registrano diverse sensazioni; se da un lato la Kidman prova a far sentire il suo peso recitativo, dall’altro Cage sembra avulso e basta già assistere ad una banale scena iniziale, quando dice a sua moglie che l’ama, per capire quale possa essere la sua pochezza espressiva di sentimenti.
E il colpo di grazia è un finale tranciato di netto.
Film dunque bollito, Schumacher e Cage lo sono quasi sempre da un bel po’ e la Kidman ogni tanto, disattento, inutilmente incalzante quando le idee principali sono poche e pure mal assortite.
Spuntato.
Continua la sua striscia negativa.
Regia più confusionaria che altro.
Mediocre.
Personaggio scritto maluccio, interpretazione comunque anche peggiore.
Soprattutto quando deve comunicare i suoi sentimenti è assolutamente posticcio.
Ci prova in tutti i modi e fa quel che può in un contesto poco appagante.
Più che sufficiente.
Ruolo borderline nel quale avrebbe anche il volto giusto, ma, soprattutto per colpa dell'insieme, non fa una gran figura.
Modesto.
Abbastanza energica e nonostante tutto non è certo lei a sfigurare.
Sufficiente.
Troppo sovraccaricata come del resto il contesto, ma non è comunque la peggiore del gruppo.
Così così.
Tra i cattivi è quello che se la cava un pò meglio (d'altronde la classe non è acqua).
Sufficiente nel complesso.
Tutto sommato non sfigura, anche perchè non era lui a dover fare qualcosa di più.
Sufficiente.
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