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Take This Waltz

Regia di Sarah Polley vedi scheda film

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La recensione su Take This Waltz

di bradipo68
8 stelle

Margot scrive testi per brochures di attrazioni turistiche mentre il marito Lou è alle prese con la scrittura di un libro di cucina che si occupa solo di pollo. Mentre è al lavoro in una delle sue ricognizioni Margot incontra Daniel con cui si ritrova anche a condividere la stessa fila di sedili nell'aereo che la riporta all'estate afosa di Toronto. Parte il flirt e lei scopre con un punta di sgomento che lui le è venuto ad abitare proprio di fronte casa. E non perde occasione per dichiararle quanto sia attratto da lei.
Il problema è che il sentimento è reciproco ma Michelle è soffocata dall'indecisione e dai sensi di colpa finchè....
Take this waltz è un film che si presenta sin da subito molto attento alle istanze femminili: il personaggio di Margot è caratterizzato in modo quasi affettuoso nel suo curioso porsi tra una moderata felicità e un salto nel buio in cui lei neanche sa che cosa aspettarsi. E' una sorta di moglie bambina e in questo la regista Sarah Polley ( una che a 34 anni ha un curriculum ricchissimo e che quando non recita in brutti film come Splice ci regala dei film come questo di cui stiamo parlando oggi in cui si esime addirittura dal comparire di fronte alla macchina da presa) è brava a smorzare l'erotismo che Michelle Williams sprizza da tutti i pori, nascondendola dietro vestitini freschi e improbabili molto molto da ragazzina o dietro occhialoni non precisamente trendy.
La sua relazione col marito è senza scossoni come il mare in bonaccia tranne che quando hanno la casa invasa dai parenti di lui che sono più numerosi e rumorosi di una squadra di football , riserve e cheerleaders comprese.
E Daniel sta lì, alla casa di fronte , alle prese con i suoi quadri ,con la sua parte da artista tenebroso e incompreso oltre che con un risciò con cui cerca di sbarcare il lunario ( un risciò nel centro di Toronto? Boh!)
La relazione extraconiugale è qualcosa da assaporare con delicatezza e indecisione, ben più importante di un adulterio che è di lì a venire, quasi uno sfogo naturale della vita senza slanci della piccola Margot, così tenera e bisognosa d'affetto.
Ma se una commedia sentimentale racconterebbe solo questa parte della storia con l'amore che come al solito vince tutto, dove tutti sono felici e anche quelli che sono cornuti e mazziati se ne fanno una ragione senza problemi, Take this waltz racconta anche il dopo.
Proprio ispirandosi alla canzone di Leonard Cohen che dà il titolo alla pellicola, la Polley ci stupisce raccontando che in fondo l'amore è qualcosa di ciclico, è un giro di ballo in cui si può ritornare anche al punto di partenza. E tutto questo lo fa in una splendida sequenza in cui con movimenti circolari della macchina da presa ( però ben lontani  da una muccinata qualunque) riassume lo scoppio della passione tra Margot e Daniel e il suo lento, all'inizio impercettibile ma poi inesorabile scivolamento nell'abisso della routine.


Take this waltz è una perfetta commedia sentimentale 2.0, l'amore aggiornato alla relatività ( che fa rima con precarietà) del nuovo millennio,  in cui non c'è nulla di assoluto ma tutto è suscettibile di cambiamento e ripensamento. Michelle Williams è perfetta in una parte in cui si immola anima e (soprattutto) corpo, così come è perfetto Seth Rogen nella parte di Lou, marito adorabile ma con cui decisamente non c'è alchimia. Un po' più ligio allo stereotipo è il terzo vertice del triangolo di protagonisti, Luke Kirby, che comunque se la cava degnamente.
C'è spazio per le battute ( fulminanti  quelle della sorella di Lou), per la tenerezza, per i giochetti erotici attorno a un tavolo , per fughe nel sogno e ritorni improvvisi alla realtà.
Emblematica in questo senso una sequenza bellissima in cui Daniel e Margot stanno in una di quelle giostre da Luna Park , accarezzano il sogno al suono di Video Killed The Radio Star e proprio quando stanno cominciando a viverlo aspettando l'esplosione liberatoria del ritornello, la musica finisce improvvisamente, un addetto sovrappeso rimuove le barre di sicurezza e si ritorna , o meglio si ricade nella realtà....
Altro fattore che rende il film accattivante e originale allo stesso tempo è che tutto il gioco è in mano a Margot: Lou e Daniel praticamente non si confrontano mai, non c'è alcuna lotta tra di loro , se l'amore è veramente un giro di ballo, in questo momento comanda l'unica donna di questo triangolo. E gli uomini non hanno molta voce in capitolo anche se hanno il vizio di non prenderla troppo sul serio, perchè in fondo Margot è come una bambina in cerca di protezione.
Però, chissà, forse neanche questo è il giro di ballo giusto.
O forse Margot a questo giro preferisce ballare da sola.
(bradipofilms.blogspot.it)

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