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Elles

Regia di Malgorzata Szumowska vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Elles

di alan smithee
6 stelle

MALGORZATA S.

Anne è un'affermata giornalista quarantenne che collabora con la prestigiosa rivista Elle,  e che ultimamente si dedica a documentarsi per ultimare un'articolo scottante avente come tema quello della prostituzione giovanile da parte di studentesse che cercano di emanciparsi e pagarsi gli studi e gli svaghi vendendosi al miglior offerente. Il giorno in cui riesce a convincere due di esse a rilasciare un'intervista (una di esse, la francese, è interpretata dalla bella e brava Anais Demoustier, mentre la parte di quella di origine polacca è toccata alla seducente Joanna Kulig), la donna prende coscienza della disinvoltura e della fierezza di queste giovani donne che, protese a lasciarsi alle spalle gioventù difficoltose, non vengono in alcun modo afflitte da alcuna remora morale nel riuscire piuttosto bene ad assicurarsi un tenore di vita altrimenti assai inverosimile ai rispettivi canoni di vita.

Ma, allo stesso momento, Anne impara ad apprezzare tale filosofia libertina di vita, al punto da far risvegliare in lei un desiderio ed una curiosità sessuali che da tempo la donna riteneva sopiti, sepolti da una quotidianità di doveri coniugali da doversi giostrare con i spesso prevaricanti impegni professionali che l'hanno vista emergere tra la categoria professionale a cui appartiene.

Elles, della prolifica ed impegnata regista polacca Malgorzata Szumowska, appare riuscito soprattutto per le sfaccettature intime entro cui si apre poco per volta il potente personaggio della protagonista, splendidamente reso con la disinvoltura da grande interprete che solo in Juliette Binoche può rasentare livelli di perfezione altrimenti impossibili.

La forza del film infatti, più che nella sua parte istituzionale, si rifugia nell'intimità della routine familiare, nei rapporti naturali ed intensi di una madre verso i propri figli maschi scontrosi e superficiali, ma anche ironici e schietti, come possono essere due figli rispettivamente infante ed adolescente (splendidamente interpretati dai relativi giovani attori) nel rapportarsi ad una genitrice impegnata a trovare inutilmente uno spazio più appropriato che la avvicini alla propria prole, a scapito di una professione sin troppo istituzionale ed impegnativa.

Nel ruolo del marito e padre, affettuoso ma pure lui sin troppo distratto da impegni professionali, appare perfetto il bravo attore Louis-Do de Lancquesaing.

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