Regia di Eran Kolirin vedi scheda film
I paragoni sono quasi sempre evitabili, ma ci sono casi in cui è impossibile farne a meno. Prediamo il caso The Exchange, in concorso al Festival di Venezia proprio l'anno dopo il trionfo di Somewhere. Cinematografie lontane anni luce, diversissime e provenienti da scuole opposte; eppure sembrano due opere gemelle. Anche quello di Eran Kolirin è un film sullo svuotamento da solitudine: ma a differenza di Sofia Coppola, il giovane israeliano non pretende di riempire a tutti i costi i vuoti e lascia volentieri la parola a silenzi e imbarazzi. Il film è animato da una disillusione incline al sorriso, incarnata da un protagonista alla ricerca di scappatoie dai corrosi meccanismi quotidiani; troverà un altro naufrago del mondo, unico corrispettivo capace - e condannato - a condividere la nuova condizione esistenziale. Scava scava, The Exchange è "semplicemente" un film su ciò che resta all'uomo una volta levategli le basilari certezze di vita: ovvero un film sul nulla, che niente sembra contenere e niente contiene, come impone implicitamente il tragicomico spunto iniziale. E non è affatto facile riuscire a non dire niente così bene.
maschera abilmente la terribile verità di fondo con un umorismo sottile e mai eccessivo.
buona prova
spassosissimo
non male
bravo anche lui
fa il suo dovere
particina
praticamente ingiudicabile
comparsata
cameo o poco più
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