Rientrato dal lavoro prima del dovuto, non trovando nessuno in casa, un padre di famiglia riscopre la dolce sensazione di stare senza nessuno intorno tra le mura domestiche, con la percezione di ritrovarsi in un mondo a lui sconosciuto o vissuto solo da bambino, quando immaginava misteri e nascondigli dietro a ogni angolo. Da quel momento, escogiterà di tutto pur di non essere in compagnia della moglie e dei figli, rischiando di prendere definitivamente le distanze dalla propria vita e dalla realtà.
Un film drammatico e allegorico dal primo all'ultimo minuto.
Comunque rimane complesso da capire....eccetto la nudita' della protagonista assai bella....per curiosita' lo consiglio.
Dopo "La banda", Eran Kolirin gira"The Exchange". Tanto pervaso di un atmosfera di ricercata pacificazione il primo, quanto carico di un pessimismo greve il secondo. In effetti, "The Exchange" è un film che vive di sensazioni cupe, che nascono come se si trattassero di dolci epifanie, e che poi si trasformano in azioni castranti ed ossessive.
I paragoni sono quasi sempre evitabili, ma ci sono casi in cui è impossibile farne a meno. Prediamo il caso The Exchange, in concorso al Festival di Venezia proprio l'anno dopo il trionfo di Somewhere. Cinematografie lontane anni luce, diversissime e provenienti da scuole opposte; eppure sembrano due opere gemelle. Anche quello di Eran Kolirin è un film sullo svuotamento da… leggi tutto
Considerato uno dei nuovi, migliori, registi israeliani e autore, nel 2007, del buon "La Banda". Quest'ultimo lavoro agisce ancora in sottrazione, con pochi dialoghi imbevuti in un tessuto grottesco. Se in "La Banda" il tutto funzionava abbastanza bene, qui il film gira paurosamente a vuoto. Si fa una fatica enorme a seguire Oded e la sua improvvisa crisi esistenziale che si protrae in un… leggi tutto
Considerato uno dei nuovi, migliori, registi israeliani e autore, nel 2007, del buon "La Banda". Quest'ultimo lavoro agisce ancora in sottrazione, con pochi dialoghi imbevuti in un tessuto grottesco. Se in "La Banda" il tutto funzionava abbastanza bene, qui il film gira paurosamente a vuoto. Si fa una fatica enorme a seguire Oded e la sua improvvisa crisi esistenziale che si protrae in un…
I paragoni sono quasi sempre evitabili, ma ci sono casi in cui è impossibile farne a meno. Prediamo il caso The Exchange, in concorso al Festival di Venezia proprio l'anno dopo il trionfo di Somewhere. Cinematografie lontane anni luce, diversissime e provenienti da scuole opposte; eppure sembrano due opere gemelle. Anche quello di Eran Kolirin è un film sullo svuotamento da…
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Commenti (2) vedi tutti
Un film drammatico e allegorico dal primo all'ultimo minuto. Comunque rimane complesso da capire....eccetto la nudita' della protagonista assai bella....per curiosita' lo consiglio.
commento di ezioDopo "La banda", Eran Kolirin gira"The Exchange". Tanto pervaso di un atmosfera di ricercata pacificazione il primo, quanto carico di un pessimismo greve il secondo. In effetti, "The Exchange" è un film che vive di sensazioni cupe, che nascono come se si trattassero di dolci epifanie, e che poi si trasformano in azioni castranti ed ossessive.
commento di Peppe Comune