Regia di Sebastián Borensztein vedi scheda film
Vincitore a furor di popolo e di giurie all’ultimo Festival di Roma, Un cuento chino e’ una singolare pellicola che riesce a parlare di cose molto serie con uno stile e un ritmo da commedia sofisticata, infarcita di situazioni surreali e piuttosto comiche, in cui scopriamo una insolita verve comica in capo ad un ottimo attore “serio” come Ricardo Darin, noto al nostro pubblico per parti incisive e da duro in gialli e polar d’autore in cui disegna con maestria personaggi decisamente piu’ torvi e glaciali.
Qui invece il celebre attore argentino mostra pian piano tutto un generoso dolente lato umano nel disegnare la figura di un solitario e scontroso gestore di una ferramenta a Bueno Aires, fuggevole alle facili compagnie e persino alla donna che gli si offre in piu’ occasioni in modo incondizionato, con l’unico hobby di collezionare ritagli di giornale ove sono riportate pressoche’ quotidianamente notizie vere ma assurde ed incredibili (chi vedra’ il film puo’ stare tranquillo che ci sara’ nei tempi debiti una spiegazione a tutto quanto inizialmente apparira’ strambo e incomprensibile).
In seguito all’incontro fortuito con un giovane disgraziato 25enne cinese, letteralmente cacciato fuori da un taxi mentre il protagonista si gode solitario il via vai aeroportuale dei veicoli in partenza/atterraggio, il negoziante si vede sempre piu’ costretto ad una azione di mutuo soccorso nei confronti dell’orientale. Impossibilita’ di comunicazione e reciproche ritrosie dovute ai traumi di entrambi (che emergono poco a poco e chiaramente delineano le rispettive situazioni di forte disagio) non facilitano la forzata convivenza, fatta anche di scatti irosi e bruschi da parte del padrone di casa, seguiti spesso da episodi di tacita riappacificazione e compassionevole mutuo soccorso reciproco.
Stabilita la regola chiara e inequivocabile che fornisce un tempo massimo di soli sette giorni di calendario al cinese per trovare lo zio che lo ha spinto al viaggio in Argentina, il film si sviluppa per singoli episodi di una tragica impossibile convivenza tra due persone sconfitte dalla vita e dalle tragicomiche combinazioni che ne hanno condizionato il corso.
Sullo sfondo il dramma delle Faulkland ad inizi anni ’80 che torna a galla, ed e’ l’origine del male oscuro del protagonista, mentre per il giovane cinese un’assurda tragedia “piovuta letteralmente dal cielo” (con una scena d’apertura da antologia!) si identifichera’ come l’origine di tutte le sue successive disavventure.
Una storia tenera ed intimista che sconfina pure nella commozione, fatta di iniziale indifferenza e incapacita’ relazionale, ma che muta col tempo in una reciproca tolleranza e comprensione, scandite da esilaranti episodi tragicomici in cui il protagonista impersona, come in un sogno ad occhi aperti, la parte di uno degli sventurati protagonisti degli articoli della sua raccolta, interpretati ogni volta, nel ruolo delle vittime, da coloro che in quel momento egli piu’ detesta in assoluto.
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