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Il pasticciere

Regia di Luigi Sardiello vedi scheda film

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La recensione su Il pasticciere

di barabbovich
3 stelle

Il vero enigma di questo atipico noir all'italiana, così urgente da doverlo anteporre alla trama è: ma chi è Rosaria Russo? Perché nei titoli di testa il suo nome compare accanto a quello del protagonista assoluto, Antonio Catania, pur avendo una parte decisamente minore? Per quali imperscrutabili congiunture astrali la fanno recitare? Risulta che la ragazzotta ha lavorato un paio di volte con Giulio Manfredonia (Si può fare e La nostra terra) e ha già una precedente esperienza con Luigi Sardiello nel dimenticabilissimo Piede di Dio. Qui la nostra eroina siciliana impersona una escort alle brutali dipendenze di un boss (Fantastichini) che ricicla denaro sporco e si fa chiamare "l'avvocato". Per una serie di circostanze sfortunate, da quest'ultimo, in Croazia, capita un pasticciere italiano (Catania) coinvolto suo malgrado in un omicidio. Procedendo a colpi di "mio padre diceva sempre…", non si capisce se l'uomo ci sia o ci faccia. Fatto sta che si macchia di una serie di delitti forse fortuiti, mantenendo il suo personaggio su un crinale di costante ambiguità.
L'opera seconda di Luigi Sardiello parte come una commedia in salsa noir, memore della lezione di Arsenico e vecchi merletti, per poi virare su un intreccio con voragini nella sceneggiatura che rendono incomprensibili molti eventi, per di più complicati da una inutile sottotrama rosa. Alla pessima Rosaria Russo (ci si domanda se la scena della fellatio sia metonimica delle modalità della sua affermazione come attrice) si affianca un attore stralunato come Antonio Catania (discreto caratterista, ma incapace di portare un film sulle sue spalle e comunque qui a una delle sue peggiori interpretazioni) e un cast di contorno per il quale, con l'eccezione di un Fantastichini comunque svogliato, è impossibile usare il sostantivo "attore".

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