Regia di Massimo Martelli vedi scheda film
Come noto, Benni scrisse a suo tempo il famoso libro, oramai classico e foriero di risate da pisciarsi addosso. Non funziona la trasposizione al cinema, però. Gli attori fanno il loro, ma la sceneggiatura è esilina: il compito era arduo, ma va detto che il fallimento è bello tosto. Insomma, non si riesce a portare sullo schermo il genio spesso presente nel libro. Non funziona, è un tentativo che non andava fatto, probabilmente. Alcuni spunti sono anche riusciti, soprattutto all’inizio, il tentativo di pranzo in una specie di frasca, dove sembra quasi che si ripercorrano alcune delle Leggi sulle frasche. Ne citerò alcune, giusto per rinfrescare la memoria ai fan, correi assieme al sottoscritto nella stesura delle famose leggi:
1) Legge fondamentale: la frasca non è mai dove era la volta scorsa.
2) Corollario: la frasca potrebbe forse essere semovente.
3) Appendice: se chiedi a qualcuno per strada dove è la frasca, non l’avrà mai sentita nominare, anche se ci abitasse a 100 metri di distanza, da generazioni.
4) Lex terribilis: andrai in frasca sempre di sera, senza luna. Tradizionalmente attorno alla frasca, per chilometri, non c’è alcuna illuminazione. Probabilmente pioverà, si appannerà tutto e l’aria condizionata andrà fuori uso. Le luci interne alla frasca, caso fisico curioso, non escono dalla frasca stessa, che rimane al buio totale anche da pochi metri. Avrai sempre il dubbio, fino all’ultimo, di essere finito a casa di un contadino che sta per liberare i cani.
5) Corollario, posteggerai sull’erba, scenderai in mezzo al fango, sempre sperando non sia merda di vacca, che tanto non si vede niente.
6) Qualunque cosa ordinerai, anche se sul menu, sarà FINITA. E allora? MINESTRONE. Anche buono, per carità, ma ti sarai fatto un culo così per sto cazzo di minestrone.
E il film? Amen, un 4, spiace, ma se non funziona, non funziona.
Bravo
Bravo
Forte!
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