Regia di Massimo Martelli vedi scheda film
Libro di culto di molti lettori,"Bar Sport" era a detta di molti infilmabile,e per questo,per molti anni il progetto di trasporlo su schermo è stato rimandato e "palleggiato" tra vari sceneggiatori e registi:ci ha pensato Massimo Martelli,regista abilitato a commedie non baciatissime da grande successo di pubblico e non particolarmente attivo (il film precedente risale al 2002) a girare il quadro di umanità varia che stagna nel Bar Sport,dal barista tirchio ma romantico,a suo modo,al "tennico" che parla di tutto e abborda ogni avventore su qualsiasi argomento,dalle due anziane frequentatrici che hanno un commento acido per tutto,fino alla pasta storica,la "Luisona",da tempo immemore giacente nella vetrina dei dolci del locale.Il pubblico ha sostanzialmente rifiutato questa commedia,che non ha avuto neanche critiche entusiaste:in effetti l'andamento bozzettistico del racconto non ha la leggerezza che sarebbe occorsa,la verve manca,nonostante la consolidata bravura di molti degli interpreti che sono nel cast,alcuni relegati in parti brevissime,quali ad esempio Teocoli e Amendola,e soprattutto,benchè racconti una provincia che sembra una galassia lontana lontana,come un film dei tempi in cui è ambientato introduceva,"Bar Sport" cita quegli anni Settanta,ma ne dà un'idea non corrispondente alla realtà,a parte le macchine d'epoca e altri particolari in tono.Vogliamo mettere la riproduzione del periodo vista ne "La talpa"?Io ho questo ricordo dei Settanta,in cui l'autunno aveva dei colori opachi e il sole era uno splendore fortissimo.Ma il film di Martelli,che pure poggia su alcune idee niente male,come l'inserto di parti cartoon e piccoli dettagli simpaticissimi,quali il cappuccino "animato" e le zanzare come veri e propri stukas da piccoli ambienti,non ha respiro.
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