Regia di Giuseppe Piccioni vedi scheda film
Il rosso e il blu è un film di conferme, ma di ben poche novità; la prima, essenziale, è quella di Piccioni come uno dei maggiori registi italiani in attività in questi anni: le sue storie sono sempre reali, vive, problematiche (qui fra le altre cose si punta il dito contro la miseria in cui versano le scuole italiane) e dotate di un ritmo coinvolgente che lascia intendere un laborioso impegno in fase di scrittura (sceneggiatura del regista e di Francesca Manieri, pressochè esordiente) fatto più di sfoltite e compattazioni che di approfondimenti o giri di parole. Il che comunque non mina le basi logiche e di verosimiglianza del film, che sa reggersi in piedi benissimo e gode peraltro di buone/ottime interpretazioni. Ecco quindi la seconda conferma, quella di Herlitzka in qualità di uno dei principali attori contemporanei: ne Il rosso e il blu è assolutamente indiscutibile (soltanto una nomination ai David per lui). Già meno a suo agio, ma comunque accettabilissimo, è Scamarcio, incastrato in quello che è il ruolo probabilmente più stereotipato e meno incisivo dell'intera storia (giovane prof idealista che si promette di insegnare ai ragazzi - oltre alla sua materia - la vita). Ecco, la scarsa efficacia del suo ruolo fa il paio con il finale (più) dolce (che) amaro, vera pecca insopprimibile della pellicola: quando il cinema italiano troverà il coraggio di proporre, oltre a contenuti di impegno e impellente denuncia, un finale tragico, disastroso, catastrofico e quindi vero, in sintonia con i suoi tempi, potrà dirsi finalmente del tutto adulto. Film co-finanziato dai contributi ministeriali, meritati senza dubbio. 6/10.
Quattro storie si intersecano in un liceo. La preside si preoccupa di uno studente allo sbando. Una studentessa vuole lasciare e il giovane prof d'italiano fa di tutto per farla studiare. Un anziano prof bisbetico ritrova l'entusiasmo grazie a un'ex alunna che ancora lo adora. Due ragazzi si frequentano; lei, scapestrata, tira fuori il lato negativo di lui, studente modello.
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