In un liceo romano, gestito dalla rigorosa ma moderna preside Giuliana (Margherita Buy), coinvolta in prima persona nella vicenda di un quattordicenne abbandonato dalla madre, una coppia di ragazzi - lei teppista, lui rumeno - prova a portare a termine il percorso che li conduce verso la maturità e la crescita, fatto di inquietudini personali, problemi di tutti i giorni e sfide con le regole degli adulti. Come tutti gli altri studenti, non hanno solo bisogno di nozioni scolastiche ma necessitano in primo luogo di trovare dei modelli di riferimento all’interno del corpo docenti, in cui si evidenziano un cinico professore di storia dell’arte (Roberto Herlitzka), incapace di rimanere al passo con i tempi e le generazioni che cambiano fino a quando non incontra un'ex alunna che sovverte le sue convinzioni, e un giovane supplente d’italiano (Riccardo Scamarcio) al suo primo incarico, che prova a limare le distanze con gli allievi, avvicinandosi al loro mondo e provando a riportare tra i banchi una studentessa che aveva abbandonato gli studi.
Note
V F, una finestra e una porta. Maniglie consunte scandiscono lo spazio/tempo del rapporto docente/studente. C’è un dentro e c’è un fuori. Un dentro dove sottolineare (gli errori, a matita) e un fuori dove stare a guardare (inutilmente, mentre gli sbagli assumono contorni indelebili). Dentro l’alunna Mordini cela un dolore acuto dietro una maschera di strafottenza, fuori il vecchio prof disilluso vorrebbe volare. Buttandosi di sotto, ma di sotto stanno costruendo un’aiuola. L’esterno adatta le scelte alle circostanze, il senso resta all’interno. Tra una finestra e una porta che contengono un buco nero tragicomico e reale, l’ignoto spazio insondabile di una generazione.
Molto bello. Il dentro e il fuori. La scuola come contenitore. "Entra in classe", la domanda sarebbe: "Quale classe?". Gli allievi sono il riflesso di quello che c'è fuori, mentre la scuola è sgangherata e va a pezzi.
Il rosso e il blu sono prima di tutto i colori che contrassegnano la necessità di "correggere" cio' che, in generale, un alunno ancora non e' in grado di fare in modo corretto o conforme alle regole. Ma, come ammette e comunica la sconsolata e piu' che mai insicura preside Margherita Buy al volenteroso supplente Riccardo Scamarcio "noi dobbiamo essere in grado di sapere dove finisce il confine… leggi tutto
Uno dei tanti film ambientati nel mondo della scuola girati negli ultimi anni, forse meno incisivo rispetto al francese "Entre les murs" di Laurent Cantet, che tratta un tema simile, ma Giuseppe Piccioni garantisce comunque un risultato apprezzabile e rimane un regista serio e competente che in passato ci ha dato opere di spicco come "Fuori dal mondo" (1999). Qui seguiamo le vicende dei… leggi tutto
Il 2012 è stata l'annata cinematografica delle scuole, dei rapporti generazionali, dei fallimenti degli adulti. Si parte con Detachment - Il distacco, pessimo tentativo di rielaborare il solito pessimismo sulle future generazioni e sulle possibilità di quelle attuali: fra vittimismo e crudeltà politically correct, il film scivolava nella predica più stiracchiata. Si passa poi da Monsieur… leggi tutto
Potente, terrificante, istruttivo, sincero. Ho apprezzato moltissimo questo film, in primis perchè in 4° superiore anche io trovai una ragazza di indole "costruttiva" dietro la cattedra di italiano e storia, "ragazza" che sarebbe andata molto d'accordo con Giovanni Prezioso! Durante la visione ho pensato a come dev'essere difficile stare dietro ad una cattedra a cercare di…
i primi film che mi sono venuti in mente contenenti nel titolo questo colore in vista del 2 aprile giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo, il cui colore è appunto il ...
Credo che fare un film sulla scuola sia facile perchè si hanno tante possibili storie da sviscerare e seguire a proprio piacimento più o meno approfonditamente, ma sia anche un campo dove è troppo facile inciampare. La concorrenza sul tema sia a livello nazionale che internazionale è spietata e per uscire dal coro, bisogna avere davvero qualcosa da dire. E forse la…
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Commenti (3) vedi tutti
Molto bello. Il dentro e il fuori. La scuola come contenitore. "Entra in classe", la domanda sarebbe: "Quale classe?". Gli allievi sono il riflesso di quello che c'è fuori, mentre la scuola è sgangherata e va a pezzi.
commento di sillabaTentativo non riuscito. Unica cosa rilevante è lo show di Roberto Herlitzka, che nobilita ogni film in cui compare.
commento di michemarINTERESSANTE, MI HA FATTO RITORNARE A SCUOLA
commento di fralle