Regia di Carlo Virzì vedi scheda film
La prima parte, che dovrebbe essere divertente, è un po' moscina e sa un po' di deja vù (la parlata livornese, il protagonista imbranato e sfigato, l'operaio, ecc.). La seconda invece più commovente e nostalgica è meglio riuscita in particolare la scena finale del concerto.
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