Regia di Marco Risi vedi scheda film
Nel panorama italiano penso sia raro trovare un film del genere, ben fatto e costruito, e senza retorica.
Marco Risi gira un film sincero, dal ritmo piuttosto serrato, scandito dagli anni che passano, forte e diretto, di denuncia, che non si nasconde dietro la facciata delle apparenze e non teme di puntare il dito contro l' omertà della istituzioni, servizi segreti, militari e statali che avevano tentato di nascondere la verità al mondo e dunque ai parenti delle vittime che chiedevano di conoscere i fatti.
La tragedia di Ustica è stato un mistero italiano per troppo tempo, e se non fosse stato per l' ostinazione dura e impavida di un giornalista del "Corriere della Sera", - per fortuna che ci sono giornalisti così, e magistrati che non si piegano alle intimidazioni e non si scoraggiono di fronte ai "muri di gomma" contro cui si scontrano, e speriamo che continuino a esserci - forse la verità non sarebbe mai venuta a galla e sarebbe ancora in fondo al mare insieme ai resti dell'aereo civile abbattuto per un errore terribile.
Corso Salani è davvero in parte, misurato eppure molto convincente nel ruolo del determinato giornalista che continua a reagire di fronte alle mezze frasi, al non detto, all' ironia menzognera e beffarda che gli viene opposta, e alla naturale velata tentazione di gettare la spugna.
Per fortuna che non l'ha mai fatto.
Film da vedere, sempre per capire un po' di più di questa nostra disgraziata Italia.
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