Regia di Marco Risi vedi scheda film
Il 27 giugno 1980 un aereo DC-9 precipita nel cielo di Ustica. A Rocco, giovane e bravo giornalista di un quotidiano milanese, viene affidato un articolo sulla vicenda. Avendo ricevuto una misteriosa telefonata, fa l’ipotesi di un missile, sdegnosamente smentita dalla autorità militari. Nove anni dopo sono tutti sotto inchiesta. Nel 2006 vengono tutti assolti. Partendo dall’esperienza personale di Andrea Purgatori, reporter del Corriere della sera, a cui è ispirata la figura del protagonista, che ha collaborato alla sceneggiatura, Stefano Rulli e Sandro Petraglia raggiungono uno degli zenit del loro percorso all’interno del nuovo cinema civile: scuotere un pubblico predisposto all’indignazione coinvolgendolo in un’inchiesta dall’impianto giornalistico non lesinando talvolta elementi di empatia spettacolare. Marco Risi, da par suo, media l’angoscia del doloroso tema con una direzione legata al cinema americano degli anni settanta più che a Rosi e Petri. Film ambizioso perché gestisce una materia angustiante e non ancora risolta, irritante per l’incalzare di verità negate, mai sgradevole perché dalla tenuta abbastanza controllata, indubbiamente rabbioso in particolare negli scontri tra Rocco e le autorità militari e politiche, appassionato e coraggioso. Lodi al montaggio serrato di Claudio Di Mauro che dà il ritmo al complesso lavoro ma anche alla sobria e tormentata partecipazione musicale di Francesco De Gregori. E note al merito dei non protagonisti: il potente intervento retorico di Ivo Garrani, il fine e torvo Sergio Fiorentini (straordinaria la scena del Tramontate, stelle! in trattoria), il subdolo Luigi Montini, il superficiale Gianfranco Barra. In origine i ruoli erano destinati ai moschettieri della commedia all’italiana: Sordi, Gassman, Manfredi e Tognazzi, la cui morte ha però abortito il suggestivo e mirabolante progetto. Resta, però, l’indolente e aristocratica voce di Dino Risi come direttore costantemente assente.
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