Regia di René Clément vedi scheda film
Buon film con poco di poliziesco e molto realismo poetico. Siamo dalle parti di "Alba tragica": l'eroe che ha commesso un omicidio passionale e in fondo giustificato dal regista (o compreso, o scusato...), la rassegnazione, il barlume di nuove speranze, il triste finale frutto di circostanze sfortunate. I veri cattivi sembrano essere i poliziotti aridi, spietati, severissimi solo coi pesci piccoli, oppure gli imbroglioni e opportunisti (come lo spacciatore di valuta falsa). Il protagonista, certo, ha ucciso una ragazza di 22 anni solo perchè voleva lasciarlo e mettersi con un suo coetaneo, ma l'omicida viene visto più come un uomo non cattivo vittima della passione e di un attimo che non ci ha visto più, piuttosto che come un crudele assassino. Per quanto mi riguarda, pur naturalmente condannando l'omicidio, riconosco che il lasciarsi andare il sangue alla testa può fare brutti scherzi anche a una persona fondamentalmente buona (quale pare essere il protagonista del film). Sullo sfondo, una Genova segnata dalla guerra e dalla povertà che tenta faticosamente di rialzarsi. Anche la donna che commette adulterio viene giustificata come vittima di un marito sbagliato (e qui ci sarebbe da ridire... comunque) Al di là delle considerazioni morali, il film coinvolge, è ben diretto e ottimamente interpretato. Jean Gabin è certamente uno dei più grandi attori di sempre, e forse il migliore francese. Fin da quando compare in scena la rovina e la sconfitta incombono su di lui, e, il fatto che qui anticipi la sostanza del finale, non rovinerà la sorpresa a nessuno (anche se scuoterete la testa per l'incredibile sfortuna delle circostanze). Film non da Raidue 21.05 ma certamente da vedere per chi ha ancora il cervello in funzione.
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