Regia di Salvo Ficarra, Valentino Picone vedi scheda film
Ficarra & Picone lasciano la Sicilia e scoprono le donne. Meno male, perché questa commedia degli equivoci (mai troppo equivoci) trova i suoi fugaci sprazzi d’illuminazione nelle protagoniste femminili. Ambra la fidanzata soffocata, Diane Fleri l’amica innamorata, Sascha Zacharias la cretina buona. In quanto a idiozia qui se la battono un po’ tutti, come a dire che l’amore è roba da sciocchi, pertanto nessuno è immune. L’universalità del sentimento (e della risata) è perseguita attraverso caricature stanche (ogni personaggio è un quartino di una persona vera) eppure rivelatrici (quel quartino non mente). Il gioco degli opposti tra i comici è logoro, ma la storia di Valentino e Salvo guide turistiche in una Torino che non si vede mai si apre alle location della commedia romantica. Abusate certo, seppur rivisitate con una semplicità quasi retrò. E allora passi l’arredamento “metaforico”: il sentimento è totalizzante al punto da monopolizzare il mobilio, cuori/cuscino e cuori a parete; passi l’amicizia virile virata in mal comune (uno shampoo decolorante) e mezzo gaudio (l’happy ending rituale ma precario). Nel sempre più ipotetico mondo in cui puoi scegliere, faremmo a meno dell’ennesimo matrimonio con colpi di scena e botte da scena (gli effetti sonori sono quelli di Bud Spencer & Terence Hill). Ma se l’alternativa “commerciale” alla trivialità è la didascalia, cento di queste margheritine senza stelo.
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