Regia di Salvo Ficarra, Valentino Picone vedi scheda film
Non posso nascondere una certa delusione per questo film. Ma dipende poi anche da cosa lo spettatore si aspetta. Ficarra e Picone sono dei beniamini del pubblico italiano e dunque la pellicola conoscerà un vasto consenso popolare, anche se....non per menar gramo, ma personalmente ho visto il film la sera stessa dell'uscita in una sala semideserta. Tralascerò per stavolta le mie consuete acide considerazioni sullo stato della commedia italiana, limitandomi ad osservare che il duo comico di cui stiamo parlando (con riferimento alle due loro opere precedenti) si è finora distinto per garbo, simpatia, buon gusto e un certo (benvenuto) spirito un pò naif. Insomma Ficarra e Picone, pur non esenti da influenze di carattere televisivo, riescono anche stavolta ad essere autori di un cinema dignitoso che supera per lo meno la suffcienza. Nel caso specifico poi, mi ero fatto suggestionare dalla presenza, in veste di co-sceneggiatore, dell'ottimo Francesco Bruni (in sala in questi giorni con la sua acclamata opera prima "Scialla", nonchè affermato sceneggiatore costantemente al fianco di Paolo Virzì). Il nome di Bruni mi aveva indotto a riporre forse una quota esagerata di aspettativa in questo film che alla fine conferma i pregi ma anche i punti deboli della coppia siciliana. Se dovessimo sintetizzare con un solo aggettivo la vena comica di Ficarra e Picone, me ne verrebbe immediatamente in mente uno: "stralunato". Ecco, il loro umorismo è così. Come il loro cinema: lieve, che gioca sui contrasti e sugli equivoci. Un cinema leggero, caratterizzato dalla totale assenza di volgarità e da quella certa anima naif che essi coniugano brillantemente con un'arte comica assai popolare e comunicativa. Ma soprattutto penso si possa dire che i nostri due "eroi" hanno saputo ritagliarsi un loro spazio in ambito di cinema comico nazionale. Uno spazio che certo non lascia un'impronta fortissima ma che è comunque dignitoso e degno di attenzione. A dire il vero, anche loro hanno partecipato ad alcune avventure (forse una soltanto, se la memoria non m'inganna) di quel cinema "Brizziano" che mi fa venire l'orticaria ma, a parte che si tratta di episodi circoscritti, io preferisco ricordarli per le opere di cui sono autori e protagonisti e in cui hanno modo di sviscerare la loro personalità e di esprimere una verve stralunata (ecco l'aggettivo che ricorre...) che li rende unici nel panorama umoristico nazionale. Ciò detto, dopo aver dato a Cesare quel che è di Cesare, va detto però che Ficarra e Picone dovrebbero valutare serenamente la possibilità di affidare le loro prossime esperienze cinematografiche ad un regista "vero". Perchè l'impressione è che una una certa fragilità dell'opera, una certa debolezza della messa in scena, siano frutto dell'incapacità a gestire la regìa di un film. Il sottoscritto ha sempre apprezzato la comicità "stralunata" (ancora!) del duo siciliano e non si è perso quasi nessuna delle loro conduzioni televisive di "Striscia la notizia" (programma che di per sè non ho mai amato) proprio perchè la loro simpatia mi ha sempre contagiato. Però un conto è creare ed alimentare uno stile di recitazione e un approccio a volte surreale verso una formula comica non banale...altro è coordinare la macchina complessa di un intero progetto cinematografico. E francamente l'impressione è che Ficarra e Picone non ne siano all'altezza: gli elementi in questo senso sono più d'uno, a partire da certi momenti in cui la narrazione perde colpi, o da certi dialoghi che paiono girare a vuoto e disperdersi. Le mie perplessità si concentrano dunque sulla regìa, mentre resta fuori discussione la consueta vena umoristica "stralunata" (sì, ancora...) che contraddistingue la performance dei nostri due protagonisti, qui al centro di una esilarante girandola di equivoci i quali generano incomprensioni, baruffe e schermaglie amorose che garantiscono il sorriso agli spettatori. La storia è quella di due amici che gestiscono un servizio di guida turistica nella città di Torino. Tutto parte dalla patologica devozione con cui Valentino coltiva il legame amoroso che lo unisce a Gisella. E su questa situazione di coppia si impianta una serie incredibile di equivoci amorosi che vede protagonisti anche l'amico Salvo e i due ulteriori personaggi di Sonia e Natascha. Riassumere le mosse e contromosse che ne seguono, e le coppie che si sciolgono per poi riformarsi, è impresa impossibile, dato l'incrociarsi continuo di eventi e di svolte che genera un concatenarsi piuttosto intricato. Da segnalare un finale vorticoso nel quale una festa di matrimonio degenera in una esilarante rissa collettiva in puro stile "Bud Spencer & Terence Hill", in cui volano cazzotti e sganassoni. E mentre gli invitati si menano di brutto, Valentino e Salvo chiariscono gli equivoci che li avevano allontanati dalle rispettive partner. Come appare evidente, siamo di fronte a nient'altro che una commedia degli equivoci basata su schermaglie amorose. L'importante non è questo, ognuno fa il cinema che sa fare. L'importante è farlo bene. E sotto questo aspetto, Ficarra e Picone non paiono avere le idee molto chiare in sede di regìa e di coordinamento complessivo dell'opera. E veniamo ad un cast che definirei piuttosto discontinuo. La rivelazione del film, per quanto mi riguarda, è Sascha Zacharias, una bionda procace che però sfodera una formidabile attitudine alla comicità, offrendo allo spettatore l'occasione di scoprire che dietro un fisico da starlette si nasconde una vis comica esuberante. Poi c'è quella Diane Fleri che molti di noi hanno amato in "Mio fratello è figlio unico" accanto a Elio Germano: ecco, consiglierei alla brava Diane di tornare ai ruoli drammatici. In questo ruolo comico-brillante l'ho trovata spontanea ma anche vagamente a disagio su come muoversi. E infine consentitemi un piccolo sfogo personale che non vuole essere invettiva, ma solo critica amara (quando ci vuole ci vuole) nei confronti di Ambra Angiolini che in questo ruolo ho trovato di uno scadente inqualificabile. Una prova pessima, ai confini dell'irritante o addirittura del disgustoso. Non c'è un solo fotogramma in cui Ambra appaia naturale: sempre forzata, sempre incongrua, sempre inadeguata. In una parola: NEGATA. Concludendo. Ficarra e Picone bravi e simpatici. Ma da loro è lecito attendersi qualcosa di più. Che cosa? Innanzitutto un regista VERO per il prossimo film. E poi rinunciare ad un imprinting televisivo che affiora troppo spesso. Più Cinema. Meno Zelig.
Voto: 6 e 1/2
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta