Regia di Nacho Vigalondo vedi scheda film
E' un originale piccolo film spagnolo, girato con pochi soldi e pochi effetti speciali, il che, secondo me, non nuoce di per sé a una pellicola. Tolti gli effetti e la spettacolarità, il regista punta su ciò che non si vede e su ciò che dicono gli attori, lasciando il resto all'immaginazione e alla fantasia degli spettatori. Quasi quasi, anzi, lo spunto di fantascienza (l'invasione aliena) passa in secondo piano rispetto allo studio dei personaggi e ai loro rapporti. Il riferimento a "L'invasione degli ultracorpi" c'è, ma viene come svuotato di significato.
Detto questo, il film secondo me marcia bene per una cinquantina di minuti, poi gira un pochino a vuoto; si riprende nell'ultimo dialogo tra i due personaggi sul tetto del palazzo.
Tornando ai personaggi, il regista sembra essere piuttosto pessimista in merito, anche se non completamente negativo. Un fatto che colpisce è che tutti si dicano bugie, le quali danno luogo a continui malintesi e a inutili incomprensioni; tuttavia tra di loro c'è anche un po' di solidarietà, benché rachitica e altalenante. Ho trovato piuttosto sgradevole e fastidioso il personaggio del vicino impiccione e infantile.
Quanto agli attori, mi sono sembrati bravi la ragazza (anche bella) e il suo fidanzato, mentre il "l'intruso" mi è parso alquanto inespressivo. E' quel tipo di attore che quando vedo in un film mi chiedo perché sia stato scritturato.
Detto questo, è comunque un film che si può vedere volentieri, utile se non altro a riflettere sulle potenzialità del cinema, che lavorando sull'immaginazione e il non mostrato può ottenere risultati migliori che molte altre volte con effetti speciali e spettacolarità. Interessante l'ambientazione in una Madrid squallida e inospitale, e pure l'idea di quel gran vaso di pesche sciroppate che percorre tutto il film.
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