Regia di Juan Antonio Bayona vedi scheda film
Lo tsunami che improvvisamente irrompe nelle vite e nell'immaginario collettivo di tutti noi è storia recente e ferita ancora aperta. Come l'11 settembre, Cernobyl e i terremoti è entrato a far parte della nostra psiche, costituendo uno dei motivi più diffusi d'angoscia dell'essere umano contemporaneo. The Impossible fa abilmente leva su questo tasto dolente e porta in scena con semplicità e concretezza una storia veria (la finzione che si rifà alla realtà spettacolarizzandola è cortocircuito classico del cinema, materia di studio e analisi sempre interessantissima). Una famiglia in vacanza, un pacchetto-viaggio in villaggio thailandese, uguale o simile a tante altre strutture sparse per le belle spiagge del pianeta. La classica settimana al mare nel periodo Natale-Capodanno: palme, piscina, snorkling, mamma papà e 3 figli piccoli. Irrompe l'Onda e tutto travolge, sommerge, sradica, devasta. Il nucleo famigliare viene diviso, trascinato e sbattuto chi da una parte, chi dall'altra. Il dramma è realistico, niente effetti speciali invadenti o digitalizzazioni estreme: solo la furia devastante dell'acqua del fango e dei detriti, pericolosi, contundenti e taglienti. La madre viene ferita, il figlioletto più grande si aggrappa ad un albero, si urla, ci si cerca e miracolosamente ci si ritrova. In sequenza parallela il padre e i due fratellini più piccoli, anch'essi sopravvissuti alla sciagura si mettono in salvo. E qui comincia una spasmodica ricerca reciproca fatta di speranza, determinazione, amore, solidarietà e condivisione con tutti gli altri sopravvissuti alla sciagura. La popolazione locale che aiuta i feriti, gli ospedali e il personale medico a lavorare intensamente per priorità, in emergenza. Il caos e la voglia di farcela. La partecipazione dello spettatore è totale. Ed il finale per nulla scontato. Buona prova di regia, umile, capace e discreta, del tutto al servizio della trama. Retorica e scene madri contenute, con intelligenza. Ottimi interpreti, tutti, davvero credibili ed appassionati, Naomi Watts in primis, e non è una novità.
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