Regia di Rodrigo Garcia vedi scheda film
Ci mette molto del suo Glenn Close in questo progetto che, sulla base dello script, cosceneggiato dalla stessa attrice, aveva notevoli potenzialità. Basti pensare a film che hanno trattato un tema simile - 'Tootsie' oppure 'Victor Victoria', in chiave di commedia il primo e del film musicale il secondo - quali plausi avevano ottenuto, tanto dagli addetti ai lavori quato dai comuni spettattori.
Qui, sfortunatamente, la regia fiacca di Rodrigo Garcia affonda l'operazione, dando vita ad un film soporifero e tirato troppo per le lunghe dove i pur volenterosi attori annaspano sullo sfondo di una Dublino di fine Ottocento, in cui le differenze di classe e di sesso hanno un peso rilevante sulle vite delle persone.
La metamorfosi (in peggio) della Close è impressionante e si stenta a credere che sotto gli abiti, la bombetta e la camminata impettita ci sia la medesima attrice di 'Attrazione fatale' e 'Le relazioni pericolose' ma la sua prova è all'insegna della goffaggine, al contrario di Janet McTeer, a suo agio nei panni maschili che in quelli femminili nella liberatoria ma, tutto sommato, ridicola scena dove le due corrono sulla spiaggia.
Mia Wasikowska e Aaron Johnson - nonostante abbiano avuto l''onore' della presenza sulla locandina - sono a dir poco impalpabili.
Voto: 5.
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