Regia di Rodrigo Garcia vedi scheda film
TFF 2011 - Festa Mobile - Figure nel paesaggio.
Albert Nobbs e' il film della vita per la meravigliosa Glenn Close, e questa e' una ragione sufficiente a promuovere l'opera voluta da oltre un trentennio da una delle tre attrici americane viventi che piu' preferisco (subito dopo Kathleen Turner, immediatamente prima a Sigourney Weaver, per accontentare chi volesse conoscere le mie preferenze).
Il film era in previsione gia' da molti anni e la Close - attrice teatrale passata al cinema relativamente tardi nell'82 con la fantastica prova ne "Il mondo secondo Garp" di George Roy Hill - che recitava la piece teatrale gia' a quell'epoca, cercava da tempo i finanziamenti ed un regista che potesse assecondarla.
La sua prova e' superlativa, e ci accorgiamo di quanto e' grande nel momento piu' bello del film, cioe' quando Nobbs, insieme all'amico imbianchinio (anche lui donna celata), provano dopo oltre un ventennio di travestimenti a indossare nuovamenti abiti femminili e camminano goffamente nel bagnasciuga di una spiaggia sabbiosa, in una ventosa giornata invernale.
Certo la regia di Rodrigo Garcia e' solo diligente e non regala particolari spunti o tocchi che facciano volare piu' in alto un film che vanta, oltre la Close, un cast di comprimari eccellenti.
Finisce cosi', nella drammaticita' di questa commovente vicenda, la mia avventura torinese, cosi' densa e cosi' premiante in termini di emozioni. 41 film in 7 giorni sono molti, ma avessi potuto non mi sarei perso altre 4 o 5 opere che, per esigenze unicamente tecnico/pratiche, ho dovuto abbandonare (sto pensando al film di Herzog "Into the abyss", a "Swans", al tedesco "Vergiss" del concorso che ha pure avuto un premio, all'ultimo Coppola "a sorpresa").
Ringrazio la Redazione di Film Tv e Cinerepublic che mi hanno simpaticamente pedinato e dedicato molto del loro spazio.
E' stata una vera sorpresa vedere "la formichina" che corre in Piazza San Carlo tra le lettere rosse del TFF per arrivare in tempo alla prossima programmazione: per qualche istante la mia ingenuita' di fondo mi ha spinto a credere che fossi davvero io (che comunque saro' passato di la' cento volte).
Saluto con affetto Simon Cruz e Roger Tornhill, che ho rispettivamente rivisto con immenso piacere e avuto l'onore di conoscere per questa circostanza, e con i quali ho condiviso intense ore di ottimo cinema.
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