Sul finire dell’Ottocento, all’interno di un lussuoso albergo irlandese, si dipana un insolito triangolo amoroso tra il maggiordomo di mezza età Albert Nobbs, la giovane cameriera Helen e il neoassunto Joe, ragazzo tuttofare dallo sguardo tenebroso. Ispirato dal comportamento di un famoso pittore parigino, ospite dell’hotel per un paio di giorni, Nobbs vorrebbe finalmente crearsi una famiglia e vivere una vita normale, senza rivelare la sua vera identità: nonostante tutti lo credano un uomo rispettabile e impeccabile, Albert è in realtà una donna che per sfuggire alla miseria e trovare un lavoro si è inventata una nuova identità maschile, il cui peso con il passare degli anni è diventato sempre più insopportabile.
Note
Ispirato dall'omonima piece teatrale, portata in scena durante i primi anni Ottanta proprio dall'attrice Glenn Close.
Ridotta come un manichino animato, costretta a fingersi uomo per trovare e conservare il lavoro. La triste vita di una donna, come quella di tante altre nella Gran Bretagna di fine Ottocento. A rompere il perverso equilibrio, una persona in condizioni quasi identiche. Altro che commedia, il film di Garcia è tristissimo. Glenn Close troppo ingessata
Nonostante l'indubbio fascino del soggetto, il passion project della Close affonda in un'occasione sprecata, per colpa di una sceneggiatura superficiale che butta via tutti gli spunti di approfondimento e una regia piatta al di sotto degli standard delle fiction di second'ordine che annichilisce ogni potenzialità emotiva.
Film alquanto noioso col protagonista talmente mesto da rendere il tutto ancor meno digeribile.Il classico film in cui si guarda spesso l'orologio sperando che almeno non duri troppo.Invece dura quasi 2 ore
Per Mia Wasikowska l’imprevedibile è sempre dietro l’angolo. Se un paio di anni fa ha avuto a che fare con i bizzarri personaggi digitali e fiabeschi nell’ “Alice” di Burton, l’anno scorso è stata la volta della coppia lesbica che prima la tira poi la molla ne “I ragazzi stanno bene”, mentre quest’anno è giunta l’ora del travestitismo ai piani alti del Morrison’s Hotel,… leggi tutto
Parliamoci chiaro: chi ha visto (o vedrà) Albert Nobbs in un cinema normale, non ha/avrà mai visto Albert Nobbs. Albert Nobbs è Glenn Close, e viceversa. E Albert Nobbs con la voce della prima-che-capita non è né Albert Nobbs, né tantomeno Glenn Close. E’ vergognoso che, almeno in circostanze particolari (come in questo che è un film “particolare”), distribuzione e sale non trovino… leggi tutto
Difficilmente potrà capitare di vedere in questo 2012 un film più brutto di Albert Nobbs. Un immane spreco di energie e di talenti come raramente si è visto. Inguardabile Glenn Close nel suo travestimento maschile basato sull'essere al naturale come quando si sveglia la mattina e sul essersi infilata una scopa nel culo, tanto è imbalsamata e rigida. La gamma di espressioni poi sembra… leggi tutto
Passion project di Glenn Close, che, dopo aver portato la storia di Albert Nobbs sul palcoscenico, interpreta, produce e co-sceneggia la versione per il grande schermo, diretta da Rodrigo Garcia, figlio dell'autore di Cent'anni di solitudine e regista soprattutto di serie tv e di qualche film, per la maggior parte con la stessa Close.
Albert Nobbs è un apprezzato…
23 "CAPOLAVORI" secondo cherubino
Non inserii nulla di mio nelle due paylist di "capolavori", recensioni a cinque stelle scelte dal sottoscritto (164 film in tutto) qualche tempo fa: 82 +…
Glenn Close ci mise più di vent'anni per riuscire a interpretare al cinema "Albert Nobbs" che in gioventù aveva portato al successo in teatro.
Ne valse sicuramente la pena: un merito in più di una grande attrice, in questo film assai ben coadiuvata.
Film ben diretto, a mio parere assolutamente consigliabile.
ALBERT NOBBS (2011) ♣
…
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Commenti (7) vedi tutti
Ridotta come un manichino animato, costretta a fingersi uomo per trovare e conservare il lavoro. La triste vita di una donna, come quella di tante altre nella Gran Bretagna di fine Ottocento. A rompere il perverso equilibrio, una persona in condizioni quasi identiche. Altro che commedia, il film di Garcia è tristissimo. Glenn Close troppo ingessata
commento di gerkotaSembra bello e da intellettuali: fa schifo.
commento di ivanobluNonostante l'indubbio fascino del soggetto, il passion project della Close affonda in un'occasione sprecata, per colpa di una sceneggiatura superficiale che butta via tutti gli spunti di approfondimento e una regia piatta al di sotto degli standard delle fiction di second'ordine che annichilisce ogni potenzialità emotiva.
leggi la recensione completa di port crosFilm Drammatico che ci riporta all''800 e come in qualche caso capita si dorme di continuo … and again … and again …!!! voto.0.
commento di chribio1Film alquanto noioso col protagonista talmente mesto da rendere il tutto ancor meno digeribile.Il classico film in cui si guarda spesso l'orologio sperando che almeno non duri troppo.Invece dura quasi 2 ore
commento di Quentin99Un dramma che racconta l'impossibilità di essere donna ma ancora di più quella di essere "essere umano". Grandissima Glenn Close.
commento di Tex MurphyVoto al Film : 6 10 alla Close e alla Mc Teer…
commento di ripley77